Allievo talentuoso di Antonio Ciseri, Giacomo Martinetti è oggi praticamente sconosciuto anche se nel primo Novecento sue opere erano ammirate in riviste, cartoline e santini a larga diffusione.
Giacomo Martinetti (Firenze 1842-1910) Omaggio all’allievo ticinese di Antonio Ciseri
La Pinacoteca cantonale Giovanni Züst raccoglie opere di artisti attivi sul territorio ticinese dal XVII al XIX secolo.
Il nucleo principale che ancora oggi la compone fu donato allo Stato del Canton Ticino dal collezionista Giovanni Züst.
La Pinacoteca è inoltre attiva nella promozione culturale grazie alla frequente proposta di mostre temporanee, di grande qualità.
Dal 13 novembre 2021 la pinacoteca ospita la mostra di uno dei maggiori e talentuosi allievi di Antonio Ciseri (1821-1891) Giacomo Martinetti artista oggi quasi completamente dimenticato.
Nato a Firenze da una famiglia originaria del Ticino, Martinetti si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze dove concentra la sua attività.
In Toscana frequenta personalità di spicco e pittori quale il pittore Vittorio Corcos, che gli dedicherà un ritratto.
Il corpus delle sue opere è però ristretto, probabilmente in quanto traeva il proprio sostentamento economico dagli affari di famiglia.
Decisivo è stato per Giacomo Martinetti il rapporto con il conterraneo Antonio Ciseri: dal 1861 frequenta anche la sua scuola privata e con lui stabilisce un legame di amicizia e fiducia, tanto che era lui a curare alcuni affari del maestro.
Grazie a Ciseri arrivano importanti commissioni da parte dei francescani in Terra Santa che lo incaricano di realizzare cinque tele per le chiese di Gerusalemme e di Emmaus.
Nell’arte sacra si sviluppa soprattutto la carriera artistica del giovane allievo di Ciseri, le cui opere erano più famose del loro autore perché riprodotte su riviste di ampia diffusione come Illustrazione italiana, o su cartoline e santini di larga diffusione.
Martinetti realizzò però anche ritratti e quadri storici e di genere presenti in collezioni private e anche a palazzo Pitti.
