L’arte tedesca degli anni Venti del Novecento, con la sua spietata e lucida oggettività, tra freddo realismo e trasgressione, in mostra al centro Pompidou.
Germany / The 1920s / New Objectivity / August Sander
Il Centro Pompidou, nei suoi programmi di ricerca sulle principali espressioni artistiche del Novecento, presenta una mostra multidisciplinare dedicata alla tendenza artistica della Neue Sachlichkeit (Nuova oggettività) in Germania e ad un ampio panorama dell’arte tedesca alla fine degli anni ’20.
Germany / The 1920s /New Objectivity / August Sander è il titolo della mostra aperta mercoledì 11 maggio 2022 alla galleria 1 – livello 6 del prestigioso edificio voluto dal presidente francese Pompidou e progettato dall’architetto italiano Renzo Piano con Richard Rogers.
Nuova oggettività è il termine coniato dal critico Gustav Hartlaub per indicare un’area espressiva che cercava, dopo le deformazioni espressionistiche che avevano caratterizzato l’arte tedesca, un ritorno ad una pittura realistica, contraddistinta da una lucida verosimiglianza spietatamente oggettiva.
Sono anni di grande trasformazione in Germania, gli anni della nascita della repubblica di Weimar, segnati in tutte le forme delle arti da un forte spirito corrosivo.
Oltre alla pittura e alla fotografia, il progetto espositivo unisce infatti architettura, design, cinema, teatro, letteratura e musica.
Gente del XX secolo, capolavoro del fotografo August Sander, stabilisce come principio strutturale il motivo di uno spaccato di una società, una “mostra nella mostra”.
Fu una mostra di Giorgio de Chirico e Carlo Carrà nel 1921 organizzata a Berlino che avevano fatto conoscere le composizioni compatte e oggettive, della pittura metafisica a stimolare in Germania questa nuova oggettività, di cui uno dei principali protagonisti è stato Otto Dix, di cui è esposto il famoso Ritratto di Anita Berger del 1925, usato per promuovere la mostra stessa.