I paesaggi di Richter fra astrazione e figurazione
Gerhard Richter. Paesaggi (Gerhard Richter: Landschaft)
Bank Austria Kunstforum Wien è un importante punto di riferimento per coloro che sono interessati all’arte in particolare delle avanguardie pittorica del dopoguerra. Kunstforum di Vienna collabora inoltre con musei e come i collezionisti privati ai quali offre il proprio spazio per mostre di grande livello, anche di pittori contemporanei.
Dal 1 ottobre 2020 il Kunstforum Vienna presenta uno dei pittori internazionali contemporanei più accreditati dalla critica e dal pubblico: Gerhard Richter (Dresda 1932).
Si tratta di un’ampia retrospettiva, con oltre 150 opere, dedicata ai suoi paesaggi.
Oltre a numerosi dipinti ad olio, la mostra mostrerà disegni, grafiche stampate, fotografie, libri d’artista e oggetti che riflettono il tema del “paesaggio” dagli anni ’60 ad oggi.
Non solo opere principali famose ma anche lavori solo raramente o mai mostrati in precedenza al pubblico, capaci di rappresentare sessant’anni di un lavoro alternato tra figurazione e astrazione, sempre interpretate in modi personali,.
La mostra si articola in cinque sezioni tematiche.
https://www.kunstforumwien.at/de/ausstellungen/hauptausstellungen/262/gerhard-richter-landschaft
Inizia con le immagini che Richter ha creato sulla base dei soggetti di fotografie sue e non.
Spiccano in queste la fedeltà al dettaglio, la struttura dell’immagine e anche l’uso del colore, che ricordano l’estetica fotografica.
Particolari sono le sue tele nelle quali Richter sfocava le immagini passando con il pennello asciutto sui contorni dipinti ancora umidi degli oggetti.
Per l’artista quella era una forma per far emergere l’essenza della scena.
I paesaggi di Richter hanno un ruolo chiave nello sviluppo della ricerca dell’artista verso la pittura astratta di montagne, parchi, cieli stellati e del mare.
Queste opere alternano rappresentazioni figurative dei paesaggi a forme sempre più astratte di riproduzione degli stessi.
Poi fino agli anni ’90 Richter si concentra sempre più su forme e strutture immaginarie dei paesaggi, improbabili se non impossibili nella realtà.