Georg Baselitz è un artista inclassificabile, in bilico tra figurazione, astrazione e approccio concettuale. Famosi i suoi quadri invertiti con le immagini di figure capovolte.
Georg Baselitz The retrospective
Nel 1969 il presidente Georges Pompidou decise di dotare Parigi di un grande centro per l’arte e la cultura in grado di ospitare in un unico edificio il Museo Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, una grande biblioteca pubblica, un centro di ricerca e creazione musicale.
La costruzione iniziò nel maggio 1972 con alla guida due giovani architetti, Renzo Piano e Richard Rogers. E si è conclusa con l’inaugurazione nel 1977.
Oggi il Centre Pompidou è una delle più importanti e prestigiose istituzioni per l’arte contemporanea a livello internazionale.
Dal 20 ottobre la galleria 1 del livello 6 del centro ospita una importante retrospettiva di Georg Baselitz.
Nato nel 1938 a Kamenz in Germania dell’Est Georg Baselitz, pseudonimo di Hans-Georg Rem, Pittore, incisore e scultore è uno del più importanti artisti tedeschi viventi.
Attivo dal secondo dopoguerra egli abbraccia l’espressionismo tedesco denunciato dai nazisti.
Esprime spesso la sua convinzione “Non sono un artista. Sono un pittore. Gli artisti esprimono loro stessi, i pittori dipingono quadri che esprimono loro stessi”.
Dal 1969 egli ha caratterizzato la sua ricerca artistica attraverso i quadri invertiti nei quali egli enfatizza le pure qualità pittoriche dei dipinti e le qualità astratte della composizione.
Le sue figure sono tutte capovolte, ma il capovolgimento della tela non solo è parte di un processo creativo dell’artista ma è anche un gesto provocatorio nei confronti della pittura accademica e ogni forma di istituzionalismo.
Baselitz è pertanto un artista inclassificabile, in bilico tra figurazione, astrazione e approccio concettuale.
Il potente lavoro di Georg Baselitz è indissolubilmente legato all’immaginazione e all’esperienza dell’artista, illustrando la complessità dell’essere pittore e artista nella Germania del dopoguerra.
La mostra riunisce i suoi capolavori degli ultimi sei decenni in ordine cronologico, rivelando i suoi periodi creativi più sorprendenti, tra cui le famose composizioni Fractured e i motivi invertiti del 1969.