Una nuova installazione si aggiunge alle collezioni del Museo Nazionale di Ravenna, quale omaggio al rapporto speciale tra Ravenna e il Mediterraneo.
Gea Casolaro Mare Magnum Nostrum
Giovedì 23 settembre alle ore 18.00 si inaugura al Museo nazionale di Ravenna la mostra di Gea Casolaro Mare Magnum Nostrum, installazione che resterà poi nel Museo entrando a far parte delle sue collezioni.
Nata a Roma nel 1965 Gea Casolaro oggi vive e lavora tra Roma e Parigi.
Da sempre attenta al rapporto tra storia e contemporaneità, utilizza spesso la fotografia come strumento di analisi e di racconto.
Il suo lavoro indaga, attraverso video, installazione e scrittura, il nostro rapporto con le immagini, l’attualità, la società, la storia.
La sua ricerca mira ad attivare un dialogo permanente tra le esperienze e le persone, per ampliare la capacità di analisi e di conoscenza della realtà attraverso i punti di vista altrui.
La mostra di Ravenna presenta una installazione ambientale che riproduce l’immagine del Mare Mediterraneo e delle sue coste, ovvero un ambiente immersivo, di colore blu, dove il pubblico, trovandosi idealmente al “centro del mare”, potrà osservare il mosaico di fotografie che lo compongono.
Con l’opera Mare Magnum Nostrum, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, grazie all’apporto delle studentesse Manuela Flamigni, Rebecca Fusconi, Lois Galera e Yuyu Zaho, autrici del wall drawing che rappresenta il Mediterraneo, sarà presentata anche una selezione di fotografie, tra le molte pervenute mediante il sito www.maremagnumnostrum.art.
Le immagini selezionate dall’artista sono state allestite in un display che resta visibile fino al 31 dicembre 2021.
Il lavoro è nato per stimolare la riflessione su alcune questioni centrali del nostro
tempo, come l’ecologia, il tema dell’immigrazione e dell’incontro tra i popoli, ma anche, in maniera più lieve e ludica, per indagare, in senso quasi antropologico, cosa significa la parola “Mediterraneo” nel nostro immaginario.
Casolaro è partita dalla convinzione che il Mare Mediterraneo è oggi più che mai simbolo di contatto e di prossimità fra le culture.
Da qui nasce l’opportunità di ripensare al concetto di identità, e da qui si può partire per immaginare un futuro diverso e migliore, anche e soprattutto per il nostro Paese.
Significativa è inoltre la scelta di Ravenna come sede permanente di questa installazione.
Il Mare Mediterraneo è infatti un elemento costante, fondamentale della storia di Ravenna.
La città bizantina convive da sempre con l’acqua, e tutta la sua storia, dall’antichità fino ad oggi, è intensamente permeata del rapporto con questo elemento.