Un procedimento particolare di intervento su affreschi antichi, permette a Davide D’Elia di realizzare opere astratte in Plexiglass.
FRESCO. DAVIDE D’ELIA
Organizzata da NOS, il 12 maggio2022 si inaugura FRESCO, mostra personale di Davide D’Elia, in occasione di Art City Bologna.
NOS è uno studio di progettazione, produzione e promozione per l’arte contemporanea, un sistema di supporto per artisti e progetti artistici, che cura anche l’organizzazione di mostre.
Nato a Cava dei Tirreni (SA) nel 1973 Davide D’Elia, con una formazione legata alla pittura informale, sperimenta, a partire della seconda metà degli anni Duemila, l’interazione del tempo e degli agenti atmosferici sulla materia, che lo portano a realizzare opere composte con materiali solarizzati, usurati dal tempo, e con la muffa.
La mostra si compone di otto quadri in plexiglas del ciclo FRESCO realizzati nel corso di un precedente intervento site specific operato da D’Elia nel 2018 sugli affreschi del Salone delle Feste del Palazzo Atti-Pensi di Todi, dimora cinquecentesca che si erge al centro della piazza principale della città umbra.
A Bologna vengono allestiti all’interno del palazzo seicentesco dove è situata, come raro esempio di collezionismo privato cittadino la raccolta di dipinti e sculture commissionate dal mecenatismo dei Bargellini, tra le famiglie bolognesi che ricoprirono importanti cariche nel Senato cittadino.
Per realizzare il ciclo FRESCO a Todi, l’artista non è intervenuto direttamente sugli affreschi ma vi ha apposto delle strutture in plexiglas appositamente progettate.
Ciò gli consente di stendere campiture di pittura “iris blue” celando talvolta gli elementi organici del paesaggio, talvolta le architetture nell’intento di far emergere la costruzione dei dipinti degli affreschi sottostanti.
Una volta rimossi dagli affreschi, gli otto quadri sono diventati pitture astratte su cui si è conservata la traccia dell’indagine compositiva creando un discorso tra “pittura assente” e “pittura presente”.
La mostra a Bologna è completata da due nuovi interventi site specific, Zero e Zero1, su due dipinti della collezione del museo entrambi dal titolo Paesaggio con figure di Vincenzo Martinelli (fine sec. XVIII) esposte nella Sala 1.
Zero e Zero1, nel momento in cui lasceranno il luogo originario del museo Davia Bargellini per essere esposti altrove, attiveranno a loro volta un processo di traslazione portandosi dietro il contesto primario.