L’artista modenese che nelle vecchie pareti scrostate ha trovato ispirazione per le sue ricerche e produzioni.
FRANCO GUERZONI. L’immagine sottratta
Il Museo del Novecento presenta la mostra Franco Guerzoni. L’immagine sottratta che segna il ritorno dell’artista nella città dove hanno avuto luogo alcune delle sue principali esposizioni e prosegue l’indagine condotta dal museo sui protagonisti e i movimenti che hanno contrassegnato il panorama artistico italiano nella seconda metà del Novecento.
Franco Guerzoni (Modena, 1948) nel 1970 intraprende diverse e non pratiche di produzione artistica, molto sperimentali e vicine alla fotografia.
Il contesto è di forte influenza concettuale e intenso scambio con altri giovani artisti, Franco Vaccari, Claudio Parmiggiani, Giuliano Della Casa, Carlo Cremaschi, Luigi Ghirri.
Nei primi anni ’80 si avvicina alla pittura intesa come materializzazione e non rappresentazione della parete, dove si compie la sua personale operazione archeologica: nascono grandi carte gessose, esposte in Carte di viaggio, alla Villa Romana di Firenze.
Alla fine del decennio Guerzoni intraprende grandi cicli di opere quali Decorazioni e rovine, presentato alla Biennale di Venezia del 1990, dove ritorna nel 2011.
La mostra al Museo del Novecento, aperta il 9 settembre nella sala Archivi, presenta le opere realizzate dall’artista nell’ultimo decennio: un itinerario intorno alla parete
Pareti vecchie e scrostate, ricche di intonaci e rigonfiamenti, precarie per crepe, graffi, affioramenti, muffe e salnitri, sono protagoniste prima, agli esordi, di scatti fotografici utilizzati come supporto del suo lavoro; poi saranno evocate sulla tela.
Le immagini, rovine vere o più frequentemente simulate e suggestivamente ricostruite attraverso la pittura, sono poste in dialogo con lavori dei primissimi anni Settanta.
La mostra continua con l’ultima ricerca di Franco Guerzoni intitolata Intravedere: piccole stanze di materiale gessoso che galleggiano come libri aperti, ma la cui immagine è nascosta, appunto “sottratta” allo sguardo dell’osservatore.
La mostra doveva tenersi nella primavera 2020, ma causa Covid19 è stata rinviata a queste nuove date.