Morta giovane a soli 23 anni Francesca Woodman eppure ha lasciato il segno per il crepuscolo della modernità del ventesimo secolo
Lo JUS Museum di Napoli ospita una mostra fotografica su FRANCESCA WOODMAN, aperta dal 31 ottobre al 30 novembre
Lo JUS Museum è uno spazio espositivo ed una galleria d’arte, attenta al collezionismo più esigente, con una selezionata offerta di opere d’arte moderna e contemporanea.
Dal 30 ottobre Jus Museum presenta la personale dell’artista FRANCESCA WOODMAN, seconda mostra del programma espositivo invernale 2024/25.
Cresciuta e formatasi tra gli Stati Uniti e l’Italia, Francesca era una ragazzina americana in Toscana, circondata dalle amicizie artistiche dei suoi genitori.
Ha vissuto poi un’adolescenza burrascosa a Roma, dove trasse molta ispirazione per le sue opere.
Probabilmente il suo gusto per gli scenari bucolici e decadenti non sarebbe venuto alla luce senza il contatto con il vecchio continente.
Iniziò a fotografare all’età di 13 anni, in bianco e nero, in formato piccolo e quasi sempre con se stessa come protagonista. Quelle immagini che raccoglieva nei suoi quaderni e diari le immaginava poi raccolte in un libro.
Natura (rami, foreste, uccelli) e case (muri, pareti, finestre) hanno giocato un ruolo chiave nella composizione della sua opera, c’era qualcosa di sinistro in quella densità simbolica, storie piene di malinconia e tristezza con lei unico centro di tutto.
Riuscì a pubblicare solo un libro: Some Disordered Interior Geometries.
Poi all’improvviso, a soli 23 anni, il 19 gennaio 1981, il suicidio a New York, cinque giorni prima che suo padre, George Woodman, inaugurasse al Guggenheim un’importante mostra collettiva.
I genitori dopo la sua morte si sono interamente dedicati al lascito di un’artista che, nonostante la giovane età, è stata fondamentale per il crepuscolo della modernità del ventesimo secolo.
The Woodmans, il documentario a lei dedicato diretto da C. Scott Willis, approfondisce la storia di questo dramma.