Antonio Ievolella si inserisce nel contesto ambientale del castello Visconteo presentando 30 otri di terracotta su strutture di ferro in sospensione nel cortile

Fons vitae

Il castello Visconteo, sede dei Musei Civici di Pavia, ospita sia collezioni permanenti sia esibizioni temporanee.

Si possono ammirare capolavori rinascimentali di Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Vincenzo Foppa, Ambrogio Bergognone, ma anche dei celebri maestri ottocenteschi come Francesco Hayez, Federico Faruffini, Antonio Massacra.

Dal 9 ottobre le sale espositive del castello ospitano la mostra Fons vitae di Antonio Ievolella scultore di fama internazionale.

Antonio Ievolella nasce a Benevento nel 1952.

Dopo gli studi al liceo artistico della sua città frequenta l’Accademia di Belle Arti a Napoli; quindi, dopo due anni di insegnamento a Milano si trasferisce a Padova dove ora vive e lavora.

Nel 1988 è invitato alla Biennale di Venezia e inizia una carriera espositiva che lo conferma artista di valore.

La mostra è a cura di Virginia Baradel, Valerio Dehò, Andrea Del Guercio e ha come motivo ispiratore l’acqua.

Per Pavia 30 otri di terracotta su strutture di ferro in sospensione nel cortile del Castello, sono dei veri e propri vasi, grembi che costituiscono la forma plastica scelta dall’Artista quale motivo ricorrente delle installazioni.

L’otre diventa un dispositivo simbolico che allude all’uomo e alla sua unicità e, in particolare, al monaco nel suo silenzioso e volontario isolamento, pur all’interno di una dimensione collettiva.