Mostra “Confini. Da Turner a Monet a Hopper. Canto con variazioni.” Da ottobre 2025 e fino ad aprile 2026 a Villa Manin
Mostra “Confini. Da Turner a Monet a Hopper. Canto con variazioni” 2025 a Villa Manin. Un viaggio tra oltre cento opere di artisti celebri
Riconoscimento di Nova Gorica – Gorizia
In occasione del riconoscimento di Nova Gorica – Gorizia, European Capital of Culture, il prossimo 10 ottobre 2025 sarà inaugurata la mostra “Confini. Da Turner a Monet a Hopper. Canto con variazioni”, a cura di Marco Goldin.
Mostra allestita negli spazi di Villa Manin
La mostra, annunciata con largo anticipo considerato il valore e l’importanza del progetto, sarà allestita negli spazi totalmente rinnovati dell’Esedra di Levante di Villa Manin, a Passariano di Codroipo (Udine). Luogo sede per le grandi esposizioni della Regione Friuli Venezia Giulia.
L’iniziativa voluta dal governatore della Regione
Si tratta di una iniziativa voluta proprio dal governatore della Regione Fedriga per dare un grande significato e rendere quindi omaggio alla straordinaria proclamazione europea che vede due città, ora separate da un confine statale, Gorizia e Nuova Gorica, ottenere assieme il riconoscimento unificante di Capitale Europea della cultura anno 2025.
Il progetto artistico di Marco Goldin
Sarà una grande mostra con capolavori scelti uno per uno da Goldin sulla base di un progetto scientifico nel quale, com’è nelle sue corde, l’arte si fa poesia, letteratura, profondità. Tutto ciò in un percorso, talvolta immediato, che unisce in un racconto preciso e affascinante sfaccettature così apparentemente diverse di realtà.
L’idea di confine come opportunità
Tutto ruota attorno all’idea di confine, dove però i confini non sono intesi come barriere ma opportunità, ambiti di scambio, aperture di nuovi orizzonti, stimoli comuni. Siano essi confini geografici, storici, orografici, psicologici o culturali, su percorsi che spaziano dall’infinitamente grande dell’universo al segreto della propria anima.
Oltre cento opere nella mostra Confini. Da Turner a Monet a Hopper. Canto con variazioni
Le oltre cento opere in mostra, pur diverse per la loro collocazione nella storia dell’arte, evidenzieranno un legame particolare, espressione di straordinarie contaminazioni creative.
La qualità del progetto di Goldin
La qualità del progetto di Goldin, che egli stesso definisce “frutto della mia emozione tanto intensa, e senza confini, verso la pittura”, ha convinto infatti una quarantina di importanti musei europei e americani, come pure di istituzioni pubbliche e gelose collezioni private a prestare le loro opere per la mostra.
Un percorso emozionale tra assonanze e atmosfere
Opere che accoglieranno dunque il pubblico per trasmettere emozioni. Lo accompagneranno in un percorso in cui un mondo di assonanze, di atmosfere, di assunti sommersi che emergono dalle relazioni di ogni opera con quella vicina farà scoprire richiami alla letteratura, alla musica, alla psicanalisi, ad un mondo senza barriere, come vuol essere GO25/Nova Gorica – Gorizia, European Capital of Culture.
Gli autori in mostra e il viaggio tra confini
Ognuno degli autori in mostra, e sono tanti i maestri oltre ai tre citati nel titolo, diventa così un punto di partenza per valicare confini che conducono a viaggi fuori e dentro di sé.
Gli artisti presenti alla mostra Confini. Da Turner a Monet a Hopper. Canto con variazioni
Essi sono Kiefer, Constable, Friedrich, Bacon, Hopper, Nolde, Van Gogh, Monet, Turner, Segantini, Winslow Homer, Frederic Edwin Church, Renoir, Degas. Ancora, saranno presenti opere di Gauguin, Pissarro, Courbet, Hodler, Nicolas de Staël, Mondrian, Rothko, Cezanne o Thomas Cole. Si troveranno anche Sanford Robinson Gifford, Edvard Munch, Henri Matisse, Amedeo Modigliani, Richard Diebenkorn, Andrew Wyeth, i giapponesi Hokusai e Hiroshige.
Un viaggio straordinario tra opere
Un viaggio ove mutano colori, ambienti, modalità di racconto, sensibilità, ma, quale che sia la scala, dal maestoso al minuscolo, la realtà rappresentata o l’intervallo temporale che li divide, per il curatore infatti “accade sempre qualcosa, su ogni scala c’è un’armonia da cogliere, una struttura che si forma o che muore.”