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ToggleLa famiglia Vendramin e il teatro Goldoni a Venezia

Fonte immagine: https://www.teatrostabileveneto.it
Costruito dalla famiglia Vendramin nel 1622, il Carlo Goldoni è il più antico teatro di Venezia ancora oggi esistente.
Nato come Teatro San Luca, nel 1653, fu distrutto da un violento incendio ma venne immediatamente ricostruito.
Oggetto di diversi restauri nel corso dei secoli, assunse il nome di Teatro Carlo Goldoni solo nel 1875.
A gestione privata, può vantare diversi primati e le più importanti formazioni italiane e alcune straniere fecero capo al Goldoni e una statistica della stagione 1909 poneva Venezia subito dopo Milano e Roma per incassi al botteghino.
Privato fino al secondo dopoguerra quando dopo anni di inagibilità venne acquisito dal Comune che lo aprì al pubblico dopo trent’anni di restauro solo nel 1979.
Oggi è gestito dalla Fondazione Teatro Stabile del Veneto-Teatro nazionale.
Ma chi erano i Vendramin?
Una mostra aperta il 31 gennaio 2025 per iniziativa della Fondazione Musei Veneziani/Muve a Casa Goldoni aiuta a conoscerne la storia.
Goldoni era nato in Sestiere San Polo ed è considerato uno dei padri del teatro moderno. A lui si deve la rivoluzionaria riforma del linguaggio e della tecnica drammatica contribuendo all’evoluzione della pratica teatrale così come la conosciamo oggi.
Casa Goldoni, oggi, oltre ad essere museo a lui dedicato, ospita anche un’importantissima Biblioteca Teatrale.
Al suo interno è conservato il Fondo Vendramin, con l’archivio dell’antico Teatro di San Luca.
La famiglia Vendramin, iscritta al patriziato veneziano nel 1381, possedeva nella parrocchia di San Luca alcune casette che vennero distrutte nel 1595 da un incendio. Quando si trattò di investire nuovi capitali nella ricostruzione del fondo prevalse la proposta di erigere un teatro di commedia.
I Vendramin, pertanto, furono proprietari di teatri con alterne fortune, dal 1630 circa fino alla metà del Novecento, quando ne prese possesso il Comune di Venezia.
Il Fondo Vendramin rappresenta quindi una fonte imprescindibile per un’indagine sul mondo teatrale veneziano. Questo sia per quanto riguarda l’attività di Carlo Goldoni al San Luca e negli altri teatri veneziani, sia in merito alla presenza a Venezia di importanti comici del tempo, quali Antonio Sacchi, Giuseppe Imer e molti altri.
L’archivio raccoglie infatti tutti i documenti che si riferiscono alla fondazione del teatro e ai successivi restauri insieme a centinaia di lettere e contratti di comici dei secoli XVII e XVIII. Ci sono poi note di spese, inventari, fascicoli di atti per cause civili e penali, elenchi di proprietà e di affittuari di palchi, indici di commedie recitate in quel teatro.
A tutti questi materiali si aggiungono i tre contratti originali tra Goldoni e il nobiluomo Francesco Vendramin, impresario del San Luca, e una trentina di lettere autografe del commediografo a Vendramin stesso.
Una mostra, curata da Chiara Squarcina e Ilaria Peruzzet, rimane aperta fino al 25 gennaio 2026 permettendo a studiosi e appassionati di spettacolo dal vivo di avere tempo per entrare nello straordinario mondo del teatro di commedia a Venezia.