Immagini di due famosi scrittori nei penetranti ritratti del fotografo Ferdinando Scianna.
FERDINANDO SCIANNA
La Reggia di Colorno è un prestigioso complesso monumentale un tempo considerato come la Versailles dei duchi di Parma.
Dal 12 settembre all’8 dicembre, il Piano Nobile della Reggia accoglie due scrittori, Leonardo Sciascia e Jorge Luis Borges, ciascuno raccontato da una sequenza di 22 ritratti di Ferdinando Scianna (Bagheria 1943) fotografo siciliano che conobbe a Parigi Henri Cartier-Bresson e dal 1982 collabora con la famosa agenzia Magnum photos.
L’incontro di Scianna con Sciascia risale al 1963.
Ferdinando diventa presto fraterno amico e collaboratore dello scrittore suo conterraneo, “un secondo padre” come Scianna stesso lo ha definito.
Sciascia firmerà molti dei testi introduttivi alle monografie fotografiche di Scianna: da “Feste religiose in Sicilia”, con il quale Ferdinando vince il Premio Nadar nel 1966, a “Les Siciliens” nel 1977 e a “La villa dei mostri”.
A Sciascia si deve uno dei ritratti di Scianna fotografo più lucidi e intensi: “È il suo fotografare, quasi una rapida, fulminea organizzazione della realtà, una catalizzazione della realtà oggettiva in realtà fotografica: quasi che tutto quello su cui il suo occhio si posa e il suo obiettivo si leva obbedisce proprio in quel momento, né prima né dopo, per istantaneo magnetismo, al suo sentimento, alla sua volontà e – in definitiva – al suo stile.”
In effetti delle persone, anche le più umili da lui fotografate, sentiamo il calore e la vicinanza, giacché non ci paiono né alteri né isolati in un bozzolo di autosufficienza, ma sempre parte di un humus vitale, generale, che determina e accentua la loro capacità di comunicare, e che in un qualche modo a tutti appartiene.
L’incontro di Scianna con Borges risale agli anni Ottanta, ma altrettanto memorabili sono gli esiti dei suoi ritratti dello scrittore argentino.