L’emiliano Fabrizio Plessi festeggia ottant’anni rendendo omaggio a Venezia, sua città d’adozione, con cascate d’oro sulle finestre del Museo Correr.
FABRIZIO PLESSI – L’età dell’oro
Definito un moderno alchimista, Fabrizio Plessi (Reggio Emilia 1940) vive e lavora tra Venezia e Palma di Maiorca.
Artista affermato a livello internazionale Plessi ha partecipato ad importanti rassegne internazionali da Documenta di Kassel a bel 14 edizioni della Biennale di Venezia.
Plessi riesce a far convivere materiali quali il carbone, il legno, il ferro, il marmo, con l’alta tecnologia creando quello che l’artista definisce il cangiante elettronico.
Tra i primi sperimentatori della videoarte in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta, la sua prima installazione risale al 1974.
L’artista congiunge artificio e natura e plasma il linguaggio dell’elettronica per proporre creazioni poetiche ed evocative dove gli elementi primordiali, come l’acqua e il fuoco, danno origine a un flusso inarrestabile di immagini digitali.
Dal 1 settembre 2020 le finestre del Museo Correr affacciate sulla piazza, di fronte alla Basilica di San Marco, si trasformano in cascate d’oro, apparizione scenografica e luminosa costruita da Fabrizio Plessi con la sonorizzazione di Michael Nyman.
Nelle cascate d’oro è racchiusa la scritta Pax Tibi, l’incipit della locuzione stampata sul Vangelo che il leone veneziano tiene tra le zampe.
Pax Tibi, Marce, evangelista meus, pace a te, Venezia, senza tempo come il nobile e puro materiale.
L’oro a Venezia è simbolo, è anche sapienza artigiana di indoratore, che Fabrizio Plessi traduce in un flusso digitale contemporaneo, a saldare come sempre l’apparente opposizione fra elementi primordiali e tecnologie, natura e artificio, tradizione e futuro.
La mostra è organizzata dalla Fondazione dei musei di venezia/MuVe in occasione degli ottant’anni di Plessi.