La prima personale italiana dei pionieri della Net Art, Eva & Franco Mattes
Eva & Franco Mattes. Most to Least Viewed
Fondazione Modena Arti Visive/FMAV è un centro di produzione culturale e di formazione professionale e didattica finalizzato a diffondere l’arte e la cultura visiva contemporanee.
FMAV si pone come un punto di riferimento nell’interazione fra discipline e linguaggi artistici differenti e nel dialogo fra le arti, la scienza e le tecnologie.
Grazie alla molteplicità delle sedi che gestisce (Palazzo Santa Margherita, Palazzina dei Giardini, Scuola di alta formazione, Museo della Figurina), Fondazione Modena Arti Visive si presenta come un distretto culturale al cui interno propone e organizza mostre e corsi di alta formazione, laboratori, performance e conferenze.
Dal 16 settembre, in occasione del Festival della Filosofia di Modena la FMAV presenta nella sede di Palazzo Santa Margherita la mostra Eva & Franco Mattes. Most to Least Viewed a cura di Nadim Samman.
Eva & Franco Mattes sono una coppia di artisti italiani che vive a New York.
Sono tra i primi artisti ad aver usato Internet come medium per creare arte.
Attraverso video, installazioni e siti internet, il loro lavoro riflette e sviscera la nostra condizione di vita iperconnessa, esponendone spesso con umorismo nero le più profonde implicazioni etiche e politiche.
Dagli anni ’90, quando erano conosciuti solo con il loro indirizzo Internet 01001011110101101.org, Eva & Franco Mattes hanno tenuto d’occhio Internet e il suo impatto IRL (nella vita reale), creando un corpus provocatorio di lavori che spazia dai giochi online alla scultura”.
La mostra si concentra su dati, potere e identità, ambiti che da lungo tempo caratterizzano il lavoro dei due artisti, presentando uno spettro di lavori recenti, selezionati da un misterioso algoritmo e disposti in sequenza dal più visto al meno visto.
Per il duo, la tensione tra effetti di superficie e condizioni più profonde si rivela terreno fertile per l’immaginazione e la critica.
I loro lavori si trovano nelle collezioni di SFMOMA, Whitney Museum of American Art, Fotomuseum Winterthur, X Museum e Walker Art Center.