Una mostra che ripercorre la carriera di Giovanni Boldini dai primi anni parigini ai ritratti femminili di primo Novecento attraverso un accurato accostamento tra opere note e inedite.
ETERNO BOLDINI
Nata nel 1986 Bottegantica è una galleria d’arte specializzata nella pittura italiana del XIX e XX secolo.
In tempi più recenti ha aggiunto alle sue attività anche l’arte contemporanea nella sezione Lab contemporary.
A quattro anni dall’ultima mostra Giovanni Boldini. Opere su carta, Bottegantica torna ad omaggiare il grande maestro ferrarese con un’esposizione monografica dedicata al fascino intramontabile della sua opera dal titolo Eterno Boldini.
La mostra, curata da Francesca Dini, massima esperta dell’artista, si apre il 14 ottobre e ripercorre la carriera del pittore ferrarese dai primi anni parigini ai ritratti femminili di primo Novecento attraverso un accurato accostamento tra opere note e inedite.
Viene proposta un’ampia ed accurata selezione di dipinti, acquerelli e disegni, con l’intento di mettere in luce la versatilità dell’artista, fine compositore delle sue opere, raffinato disegnatore e virtuoso pittore.
Si parte dai primi anni francesi di Boldini, tra Parigi e Versailles, quando emerge subito l’eleganza, la raffinatezza e l’internazionalità dell’artista, rappresentata in mostra con un inedito acquerello, L’atelier dell’artista, databile al 1874 circa; una natura morta di oggetti abilmente composta sul pavimento di uno studio.
A questo primo periodo parigino risalgono anche alcuni dipinti di figure a mezzo busto presenti in mostra, come La spagnola (1878 circa), o veri e propri ritratti come La Rejane in scena (1878-1884 circa), un olio inedito che ritrae l’attrice Gabrielle Rejane, ritratta a più riprese dall’artista suo grande estimatore.
La mostra non ignora il lavoro, forse meno noto, di Boldini sul paesaggio, in particolare, la sua attenzione per Venezia, visitata più volte fin dalla fine degli anni ‘80 e catturata non solo in innumerevoli dipinti, tra cui Gondole davanti a Piazza San Marco (1895 circa) ma anche in molti disegni, dal tratto ora fitto e dinamico come in Palazzi sul Canal Grande (1890-1899), ora più tenue e sintetico come in Ormeggi e gondole (1880-1889).
Poi arrivano i grandi ritratti di inizio Novecento, e in mostra si possono ammirare il Ritratto di Lady Nanne Schrader, nota concertista ed organizzatrice di eventi musicali che Boldini ritrae nel 1903 immersa nel tono predominante del bianco, e il Ritratto della Señora Matías de Errázuriz Ortúzar (1912), appartenente ad una delle famiglie più influenti dell’Argentina e moglie dell’Ambasciatore cileno a Parigi, immortalata a più riprese da Boldini, avvolta nel tono avvolgente del corallo.
Due grandi ritratti, chiari esempi del ritratto moderno di cui Boldini è impareggiabile maestro, come scrisse il poeta parigino Robert de Montesquiou che fu un grande estimatore di Boldini.
La mostra si conclude con un prezioso album di disegni inediti databili alla fine degli anni Settanta dell’Ottocento.
Si tratta di un eccezionale taccuino che, per l’incredibile varietà di soggetti, tra schizzi e composizioni più compiute, sottolinea la centralità del disegno nell’opera di Boldini, primo mezzo espressivo nella sua costante ricerca di catturare il presente.
