Erwin Blumenfeld è stato tra i fotografi più pagati del ventesimo secolo, gettando le basi per quella che è la fotografia contemporanea

Il Jewish Museum of Belgium di Bruxelles propone la mostra fotografica ERWIN BLUMENFELD. Photography. 1930-1950

Dal 29 settembre, il Museo Ebraico del Belgio propone una mostra con il fotografo Erwin Blumenfeld (1897-1969).

La vita e il lavoro di Erwin Blumenfeld documentano in modo impressionante il contesto sociopolitico dell’arte che si sviluppò tra le due guerre mondiali, mettendo in luce le conseguenze individuali dell’emigrazione.

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, subì infatti l’internamento in un campo ma riuscì a fuggire a New York nel 1941 dove la sua arte sbocciò con una libera esplorazione di forme e colori.

Qui Blumenfeld contribuì a formare l’immaginario dell’era post-bellica e, attraverso una continua sperimentazione nella camera oscura e con l’utilizzo di tecniche quali la solarizzazione e l’uso sporadico di tecniche imprevedibili nella produzione, vide la nascita di copertine ed immagini destinate a diventare eterne come Grace Kelly in una cornice dorata oppure Lo sguardo da cerbiatto, immagine copiata e imitata da tanti fotografi ancora oggi.

Famoso per i suoi ritratti di moda eccezionalmente creativi, il talento artistico di Blumenfeld, affascinato dalla nudità ed eccitato dalla vergogna, offre un’opera polimorfica in cui si intrecciano ispirazione dadaista, impegno politico e sperimentazioni artistiche.

Ricercato fotografo di moda Blumenfeld ha lasciato in eredità un patrimonio di oltre 30.000 negativi, 8.000 stampe in bianco e nero e alcune dozzine di fashion film.

Con oltre un centinaio di fotografie, la mostra ripercorre la vita di questo ebreo berlinese che si è evoluto all’interno del movimento culturale d’avanguardia ad Amsterdam e Parigi.