Alla fondazione Merz di Torino le opere enigmatiche dell’artista italiano più misterioso e più concettuale dell’Arte Povera
EMILIO PRINI
TORINO – Fondazione Merz
Via Limone 24
Fino al 9 febbraio 2020
La Fondazione, intitolata a Mario e Marisa Merz, nasce come centro d’arte contemporanea nel 2005, con l’intento di ospitare mostre, eventi, attività educative e portare avanti la ricerca e l’approfondimento dell’arte.
La fondazione conserva materiali e documenti di Mario Merz e della moglie |Marisa, entrambi esponenti di spicco dell’arte povera.
Si tratta del movimento artistico, tipicamente italiano, che fu tra i più influenti e radicali, del secondo dopoguerra.
Fino al 9 febbraio i locali della Fondazione ospitano una personale dell’artista italiano più misterioso e più concettuale del gruppo, Emilio Prini.
Emilio Prini (Stresa, 1943 – Roma 2016) è stato infatti uno dei protagonisti dell’Arte Povera. Fin dall’inizio.
A partire dal 1967, anno del debutto con la mostra curata da Germano Celant Arte povera–Im Spazio alla Galleria La Bertesca di Genova, Prini prende parte infatti alle mostre più significative dell’epoca.
Ora la Fondazione Merz gli dedica una retrospettiva a tre anni dalla sua morte.
Un nucleo di oltre quaranta opere di Emilio Prini, dal 1966 al 2016, viene presentato per attivare una riflessione critica e storica intorno al movimento e a uno dei suoi più interessanti rappresentanti.
Un omaggio doveroso da parte della Fondazione Merz a un artista discusso, sfuggente, certamente geniale, ironico, autentico e provocatore.
La mostra è anche un’occasione per ripercorrere un legame di amicizia e di profonda stima tra Emilio Prini e i coniugi Merz.
La collaborazione tra Fondazione Merz e Archivio Prini è garantita poi da due curatori d’eccezione, Beatrice Merz figlia di Mario e Marisa e Timotea Prini figlia di Emilio.
ORARI
Da martedì a domenica ore 11.00 – 19.00
Lunedì chiuso
INFO
T.+39 011 19719437