Emilio Prini ha portato all’estremo le implicazioni rivoluzionarie dell’Arte povera
Sprovieri Gallery di Londra ospita la mostra Emilio Prini. Typewriter Drawings. 1970/1975, fino al 27 settembre
Si è inaugurata il 18 luglio presso la galleria Sprovieri di Londra la mostra Emilio Prini – Typewriter Drawings. 1970/1975 seconda personale dell’artista italiano presso la Galleria.
Emilio Prini (Stresa 1943- Roma 2016), artista sfuggente e profondamente enigmatico, ha portato all’estremo le implicazioni rivoluzionarie dell’Arte povera.
Resistendo alla mercificazione dell’opera d’arte, ha sviluppato soluzioni inedite per rispondere alle richieste di partecipazione a mostre, eventi e pubblicazioni, rispondendo talvolta con telegrammi o con opere recanti in sé il principio della propria distruzione o capaci di mettere in questione la leggibilità stessa delle immagini che recano.
L’esposizione, curata da Luca Lo Pinto con Timotea Prini, riunisce un importante nucleo di opere su carta realizzate da Emilio Prini utilizzando una macchina da scrivere Olivetti 22 tra il 1970 e il 1975.
I disegni, mai esposti dall’artista in vita, offrono un interessante spaccato degli anni più intensi dell’attività artistica ed espositiva di Prini, divenuta sempre più rada dopo il 1975.
I primi anni Settanta rappresentano per l’artista ligure un periodo di grande vitalità creativa, e queste opere dimostrano chiaramente quanto vasti e sfuggenti fossero i suoi pensieri e le sue ossessioni.
La Lettera 22, lanciata dall’azienda Olivetti nel 1950, è stata uno dei prodotti di maggior successo in Italia e nel mondo, utilizzata per la scrittura fino all’avvento dei computer.
Un oggetto industriale e standard con cui Emilio Prini disegnava, elaborava formule matematiche, immaginava architetture bidimensionali, inventava filastrocche, registrava intuizioni e verificava idee.
La mostra sarà poi, a settembre, alla Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano.
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