Nel nuovo spazio aperto a Venezia da Fondazione Marta Czok espone l’artista polacco Dobiesław Gała
Fondazione Marta Czok ospita nella sede di Venezia la mostra di Dobiesław Gała. Only Imagination Got There
La Fondazione Marta Czok, con sedi espositive a Venezia e a Roma ed un ufficio a Londra, si occupa di progetti artistici e culturali, partendo dall’opera artistica di Marta Czok e creando collaborazioni con artisti e istituzioni in Italia e internazionalmente.
Oltre al Museo Museo dedicato alla Collezione Permanente con le opere dell’artista britannica, nata a Beirut nel 1947 e italiana d’adozione, a Castel Gandolfo (Roma) la Fondazione gestisce un Project Space a Venezia nei pressi del ponte di Rialto.
Nella sua programmazione la fondazione segue con particolare attenzione tematiche di migrazione, satira politica e figurazione contemporanea.
Nel Project Space a Venezia la programmazione ha una enfasi internazionale e prevede stagioni tematiche annuali, integrate a progetti brevi ed eventi tramite collaborazioni esterne.
Qui dal primo settembre al 31 ottobre 2024 viene presentata una mostra personale dell’artista polacco Dobiesław Gała dal titolo Only Imagination Got There, a cura di Barbara Woźniak.
Si è laureato presso la Facoltà di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Cracovia, dove ha conseguito il dottorato in arte.
Si diploma nel 2000 presso lo studio del prof. Marian Konieczny. Lavora come assistente professore presso lo Studio di Disegno e come vicepreside della Facoltà di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Cracovia.
È stato premiato, tra gli altri, di borsa di studio presso l’Accademia di Belle Arti di Norimberga, dove ha lavorato sotto la supervisione di Tim Scott.
È anche borsista del Ministro della Cultura della Repubblica di Polonia.
Ha vinto il Gran Premio della X Triennale del disegno contemporaneo polacco.
Le opere presentate a Venezia da Dobiesław Gała sono interpretazioni artistiche di processi e fenomeni che spesso esistono nell’immaginario collettivo e percepiti come misteriosi, quasi mitici.
Questi rilievi, sebbene apparentemente immobili, nascondono mondi dinamici e multidimensionali, che lo spettatore può riscoprire ogni volta.