Riapre la grande mostra dedicata al Divisionismo, movimento giustamente considerato prima avanguardia in Italia.
DIVISIONISMO. La rivoluzione della luce
Novara ha dedicato una grande mostra al Divisionismo, chiusa anticipatamente nella primavera 2020 causa Coronavirus.
Ora la mostra riapre, sempre al Castello di Novara, con alcune variazioni in quanto 6 opere sono dovute rientrare dai prestatori per motivi di conservazione
Sessantasette sono le stesse opere precedenti mentre si sono aggiunte cinque opere di pari rilievo per la conoscenza del movimento.
La monumentale Maternità di Previati, considerato il grande significato dell’opera nella storia del Movimento, è stata invece sostituita da una riproduzione di pari misura (175,5 x 412,5 cm) collocata all’ingresso della mostra.
Il Divisionismo è stato per troppo tempo sottovalutato schiacciato nell’interesse della critica e degli storici dell’arte dai precedenti Macchiaioli e dal successivo Futurismo.
Da alcuni anni viene rivalutato tanto da essere giustamente considerato la prima grande avanguardia artistica in Italia del XX secolo.
Per certi aspetti tecnici e stilistici il Movimento può essere considerato una anticipazione del Futurismo e non a caso alcune opere di Balla, Boccioni, Russolo sono state in passato inserite nelle mostre sul Divisionismo.
Il movimento nasce a Milano, con base teorica affine al Neo-Impressionismo francese, noto come Pointillisme, ma non si può parlare di influenza diretta.
Infatti gli artisti Italiani, pur ispirandosi alle medesime teorie scientifiche dell’ottica, che evidenziavano come l’accostamento di colori puri donasse maggiore luminosità al dipinto, non utilizzarono i punti di colore, ma applicavano i colori in filamenti, segmenti e linee per ottenere il medesimo effetto ottico.
Inoltre, il Divisionismo italiano si distingue dal Neo- impressionismo francese, per la scelta dei temi concentrata, in Italia, sull’attualità politica e sociale e sul rapporto uomo-natura.
In Italia i principali teorici del Divisionismo furono Gaetano Previati e Vittore Grubicy de Dragon, pittore, critico, pubblicista, mercante d’arte con galleria a Milano dal 1876
In rassegna i protagonisti da Giovanni Segantini a Pellizza da Volpedo, da Angelo Morbelli a Daniele Ronzoni, da Gaetano Previati a Emilio Longoni, da Tranquillo Cremona fino al dipinto del 1908 di Plinio Nomellini.