La fotografa americana Diane Arbus considerava il soggetto della foto più importante della foto stessa
Diane Arbus: Photographs, 1956–1971
Il fondatore del Louisiana, Knud W. Jensen, voleva creare un museo dove i danesi potessero vedere l’arte moderna, che fino ad allora non aveva un posto speciale nei musei danesi.
Dal 1958 ha dedicato a questo scopo una villa considerata un’opera importante dell’architettura modernista danese con parco a Humlebæk, a nord di Copenaghen.
La fortuna del Museo ha allargato l’orizzonte della collezione diventando presto un museo con molte opere di fama internazionale.
Intensa è l’attività espositiva, anche nel settore della fotografia.
Dal 24 marzo il Museo presenta la prima grande retrospettiva in Scandinavia della leggendaria fotografa americana Diane Arbus (1923–1971) con 150 fotografie, tratte dalla collezione della Art Gallery of Ontario e che rappresentano l’intero arco cronologico del lavoro di Arbus.
In una carriera durata poco più di quindici anni, Arbus ha prodotto un corpus di opere il cui stile e contenuto le hanno assicurato un posto come una delle artiste più significative del XX secolo.
Le straordinarie fotografie in bianco e nero di Diane Arbus hanno rivoluzionato la ritrattistica, attraverso la loro gamma di soggetti e il loro stile.
Realizzata principalmente a New York e dintorni, Arbus ha selezionato i suoi soggetti – tra cui coppie, bambini, nudisti, famiglie suburbane, artisti circensi e celebrità, tra gli altri – per la loro singolarità.
Lo sguardo diretto, persino conflittuale, degli individui nelle sue fotografie rimane ancora oggi stimolante per i nostri occhi, provocando riconoscimento, empatia e disagio.