Il centro del progetto, a cadenza biennale, è la carta, materia e mezzo privilegiato per la realizzazione di opere d’arte.
DI CARTA – PAPERMADE 5^ edizione “FRAGILE come carta”
DI CARTA / PAPERMADE è un’ampia esposizione collettiva di opere di carta in cui si possono individuare tre settori: la stampa d’arte, i libri d’artista e le istallazioni.
Il progetto prevede la partecipazione di circa 80 artisti, italiani e stranieri, con altrettante opere.
Il centro del progetto, a cadenza biennale, è la carta, materia e mezzo privilegiato per la realizzazione di opere d’arte.
Quindi carta intesa sia come supporto sia come materia da trattare, manipolare, trasformare in opera d’arte, ispirazione o veicolo di emozioni e comunicazioni.
La sede della mostra è Palazzo Fogazzaro a Schio, anticamente opificio laniero, collocato in una zona che vanta la stampa di alcuni dei primi incunaboli.
Gli artisti invitati hanno differenze di età, di provenienza geografica e formativa, percorso di ricerca, di linguaggio e di stile.
Il risultato è un mix di grandi diversità a confronto: aspetti iconografici, cromatici e plastici tra i più svariati, soggetti liberamente scelti, universi narrati o luoghi e sentimenti evocati, emotività delicatamente o fortemente espresse.
Dal figurativo all’astratto, alla ricerca di particolarità di segni, forme o ricerche plastiche e cromatiche.
Le possibilità tecniche sono sia tradizionali che sperimentali e in tecnica mista, utilizzando le metodologie antiche oppure nuove tecniche.
FRAGILE come carta è il tema della quinta edizione della biennale, un titolo dagli estesi confini, modellabili a piacimento dalla creatività e dal pensiero degli artisti.
Rilevando il secondo termine della similitudine (Carta) gli artisti si sono concentrati sulle qualità materiche della carta, materiale che supporta o costituisce le opere di questa biennale – fragile e deperibile per antonomasia – ma anche ecologico, plasmabile, proteiforme e illusionistico, caricabile di implicazioni etico-sociali-ambientali.
L’accento sull’aggettivo (Fragile) stimola invece percorsi di pensiero su un tema topico dell’arte e della letteratura, la fragilità della vita umana.
Il tema della biennale 2021 ci riporta alla condizione del presente e ad un’epidemia che di colpo ha annullato le distanze tra l’oggi e il Medioevo delle danze macabre e scalfito il senso di impunita onnipotenza di un uomo e di un modello di civiltà.
E’ un invito a riflettere sulle logiche miopi dell’utilitarismo individualista e dello sfruttamento indiscriminato, e in ultima analisi autolesionista, delle risorse del pianeta.
Degli 80 artisti invitati, una quindicina sono rumeni, e gli altri rappresentano tutte le terre del mondo.