Emanuele e Giuseppe Cavalli, gemelli nella vita e nella fotografia, sono ancora oggi due riferimenti importanti nella storia della fotografia del XX secolo

Dalla realtà alla presenza – Emanuele e Giuseppe Cavalli. Un manifesto della fotografia

8 novembre 2022 – 6 dicembre 2022 Sala Espositiva del CMC
Largo Corsia dei Servi 4 – Milano (MM1 San Babila – MM3 Duomo)

Martedì 8 novembre si è inaugurata la mostra Dalla realtà alla presenza – Emanuele e Giuseppe Cavalli. Un manifesto della fotografia, ideata da Camillo Fornasieri e curata da Angela Madesani presso il Centro Culturale di Milano.

Nato nel 1981 il Centro Culturale di Milano è un luogo dove la passione per la verità e l’ascolto della bellezza uniscono gli uomini e la loro esperienza in un incontro permanente.

Il centro ha subito segnato la sua storia con incontri straordinari con artisti, scienziati, filosofi, scrittori, dall’Italia e dal mondo, i quali hanno partecipato con entusiasmo a questo tentativo nuovo nella città di riflessione sul mondo attraverso la cultura.

Dalla realtà alla presenza – Emanuele e Giuseppe Cavalli. Un manifesto della fotografia. Non mancano gli spazi per le mostre e fino al 6 dicembre è possibile vedere per la prima volta a Milano i fratelli Cavalli, una delle esperienze più entusiasmanti e fondanti della storia della fotografia italiana del XX secolo..

Giuseppe Cavalli (1904 – 1961) è stato un intellettuale di grande cultura appassionato di letteratura, musica cinema e raffinato fotografo che nel 1957 ha fondato e diretto l’associazione fotografica MISA a cui aderirono giovani fotografi come Mario Giacomelli Ferruccio Ferroni, Piergiorgio Branzi e Alfredo Camisa.

Emanuele Cavalli (1904- 1981) era artista e pittore, gemello anche nella fotografia, ove realizza ancor più surreali, moderni e suggestivi scatti.

Nel manifesto de La Bussola, pubblicato su Ferrania nel 1947 Giuseppe Cavalli dichiarava Noi crediamo nella fotografia come arte, sottolineando come la realtà sia rivelatrice di una altra presenza che la luce rivela.

A questa luce si riferisce il critico Martin Harrison quando del lavoro di Giuseppe Cavalli evidenziava: Le sue immagini sembrano celebrare la luce sia come forza vitale che, come essenza stessa della fotografia, autore di “fantasie” formali, come nella bellissima foto Il Solitario: è la solitudine esistenziale.

Dalla realtà alla presenza – Emanuele e Giuseppe Cavalli. Un manifesto della fotografia