L’artista americano Cy Gavin affronta i temi della memoria e della razza con l’animo di un americano di origini afrocaraibiche.
Cy Gavin
Fondata nel 1993, David Zwirner è una delle gallerie più rinomate a livello internazionale. Con spazi espositivi a New York (4 sedi), Londra, Hong Kong e Parigi, la galleria è diventata famosa per la presenza sui mercati internazionali e per le sue ricerche su larga scala di importanti artisti moderni e contemporanei.
Dal 23 novembre la galleria londinese di Zwirner ospita una mostra personale d Cy Gavin, prima personale dell’artista americano nel Regno Unito.
Nato nel 1985 a Pittsburgh, in Pennsylvania, Cy Gavin ha ricevuto un BFA dalla Carnegie Mellon University, Pittsburgh (2007) e un MFA dalla Columbia University, New York (2016).
L’artista ora divide il tempo tra Washington Heights e una cittadina rurale due ore a nord di New York, dove il suo studio è un fienile convertito su oltre cento acri di bosco.
I dipinti monumentali di Gavin presentano paesaggi potenti che introducono a temi più ampi, tra cui la razza, la memoria e una riflessione sulle possibilità di trasmettere messaggi e sensazioni della pittura stessa.
Composte da acrilico e olio e, a volte, incorporando una gamma di materiali non convenzionali, le superfici complesse di queste tele uniscono aspetti personali e collettivi, unendo punti di forza collegati sia alle origini afrocaraibiche di Gavin che alla sua formazione americana.
Realizzati durante il periodo di lockdown i dipinti di questa mostra raffigurano in gran parte quello che Gavin vede attorno a sé e alla sua proprietà nello stato di New York.
Per l’artista, il mondo naturale ha fornito una appropriata analogia per l’atmosfera transitoria e instabile del paese mentre era alle prese con questi problemi.
Alberi sterili, una diga artificiale caduta rinvigorita da castori, fiori invasivi e un’isola artificiale insinuano nozioni di confine e successione che si rispecchiano anche nelle qualità formali dei dipinti di Gavin, con le loro superfici densamente lavorate e tattili e lo spazio illusionistico poco profondo.