Barrow diabolico come Maradona e sprecone come CR7.

In un finale vietato ai deboli di cuore il Bologna rimonta lo Spezia e poi fallisce il rigore di una clamorosa vittoria al minuto 94, nell”ultimo sospiro del recupero.

Barrow prima inventa un pallonetto da 50 metri, poco oltre la metacampo, preciso come una lancia termica, poi si fa parare il tiro dagli undicii metri e pure la ribattuta di testa, troppo morbida.

Provedel, sorpreso tre minuti prima dalla ‘maradonata’ del gambiano, questa volta rimbalza come caucciù ed evita la sconfitta.

Il finale da fuochi d’artificio non cancella l’immagine di un Bologna allarmante in fase difensiva, che per lunghi tratti della gara rischia di subire una goleada.

Un palo e gli errori di tiro degli attaccanti spezzini impediscono che lo 0-2 si gonfi in un passivo bem più pesante.

Mihajlovic cambia i moduli e la posizione degli uomini in campo ma il risultato è sempre lo stesso: squadra fragile e difesa in ansia costante, con Paz e Danilo a rincorrere i fantasmi.

Senza ls stoccata di Dominguez, che arriva ben oltre metà ripresa e il colpo di genio di Barrow, sarei qui a commentare l’ennesima sconfitta.

Il Bologna dei dieci infortunati passa dal 4-1-4-1 con Medel davanti alla difesa, al 3-5-2 con il cileno a coordinare il reparto arretrato .

E nell’ultimo scorcio di gara il Putbull avanza di nuovo a centrocampo.

In questa affannosa ricerca di equilibrio il Bologna ha il merito di non perdersi mai d’anino, di tenere viva la speranza, di aggrapparsi con tenacia all’idea di ribaltare la partita e per poco non riesce nell’impresa clamorosa.

Ma lo Spezia insegna una volta di più che serve un centrale difensivo (Paz non è all’altezza e Tomyiasu sta meglio sulla fascia) che un centravanti vero deve completare la rosa degkii atraccanti.

E poi va recuoerato al più presto Schouten in copoia con Medel per dare più filtro e robustezza al centrocampo.

Senza queste mosse, il Bologna continuerà a stupirci ma anche a navigare nella paura.