Avversario modesto, certo, assillato da problemi di gioco e da una classifica che piange.

Ma il Bologna regala finalmente una partita senza patemi, con le occasioni da gol felicemente trasformate e un solido controllo della gara.

Fondamentali i gol di Barrow, il primo di testa in piena area, il secondo con un colpo di biliardo dal limite stile Ronaldo.

Preziosi come gemme i due assist di un Sansone ritrovato, che mostra bagliori degni del suo passato.

Chi ancora non convince è Skov Olsen, preferito in partenza ad Orsolini.

L’indice di combattività è sempre basso e i dribbling scolastici e prevedibili.

Per il resto il solito magistero di Schouten nelle battaglie di centrocampo e l’effervescenza di Svanberg negli inserimenti.

In difesa la linea a quattro con Tomiyasu esterno regge bene l’urto, con qualche perplessità per Soumaoro, non sempre calibrato nei tempi di intervento.

Nel ultimi venti minuti entrano Dominguez, Orsolini e Vignato per Svanberg, Skov Olsen e Sansone.

Un’ iniezione di freschezza per conservare il controllo della partita.

Il Bologna arriva al tiro più volte ma manca la lucidità per concludere a rete con efficacia.

E qui Orsolini e Barrow sprecano occasioni importanti per gonfiare il risultato fino al tris che Orso non può fallire nei minuti di recupero.

Il goleador con il morso del cobra continua a mancare a questo Bologna ma il Barrow di oggi è una gioia per gli occhi e per Mihajlovic.

E ora vietato distrarsi con il Benevento: abbiamo già dato.