E mentre la Signora risale la classifica e acquista sicurezze importanti, la banda Mihajlovic trova una cruda risposta al suo eterno dilemma: il centravanti vagheggiato, l’uomo d’area con il gol nel sangue serve come l’aria a questa squadra.

Il Bologna ha cuore e carattere per tenere testa a una Juve risorta, arriva più in volte al tiro nella ripresa ma dentro l’area non c’è mai il guizzo vincente, l’opportunismo, la malizia per trovare il gol.

Due tiri al volo scalibrati di un redivivo Sansone sono il povero frutto di un secondo tempo dove la squadra rossoblu potrebbe agganciare la Juve.

Ma Barrow si conferma un esterno naturale, Vignato deve sacrificarsi in copertura per poi far spazio a Sansone.

Resta un buon Orsolini, in piena crescita di condizione e di lucidità, ma anche lui ama concludere dal sedici metri e da posizione defilata.

Insomma il centravanti da inseguire sul mercato non è un sogno velleitario dei tifosi né un pallino della critica.

È una esigenza vera, se il Bologna vuole chiudere questo campionato in sicurezza e con il gusto di sognare.

Quanti conti una presenza importante in area lo dimostra proprio la Juve.

La squadra di Pirlo migliora con l’ingresso di Morata, con la sua capacità di aprire varchi e innescare il tambureggiante McKennie, vera anima bianconera.

Se il bomber fa brillare la Signora degli scudetti, vale la pena di applicare la lezione.

Ultima nota per l’ottimo Tomiyasu.

Il samurai faccia l’esterno di destra, perché in quel ruolo può mettere le ali al Bologna.