CUORE ROSSOBLÙ

di Giuseppe Tassi

di Giuseppe Tassi

Bologna – Milan 1-2. A Mihajlovic serve un centravanti degno di questo nome

Viene voglia di fermarsi all’ultimo quarto d’ora. A quel Bologna arrembante che segna un gol al Milan tiene in ansia la capolista fino al fischio finale

Bologna – Milan 1-2. A Mihajlovic serve un centravanti degno di questo nome

Viene voglia di fermarsi all’ultimo quarto d’ora.
A quel Bologna arrembante e senza freni che segna un gol al Milan con Poli e poi tiene in ansia la capolista fino al fischio finale.
Solo nell’ultimo spicchio di gara, e con una nutrita serie di rotazioni, la squadra di Mihajlovic vince quel senso di impotenza che la tiene troppo a lungo in ostaggio. Perché la partita con il Milan diventa il prolungamento ideale di quella con la Juve, con tanti brividi (Dijks e Soumaoro) e tante qualità che restano a lungo inespresse.
La gara ha molte facce, perché il Milan del primo tempo costringe Skorupski a cinque parate determinanti, compreso il rigore dell’ingordo Ibra, che Rebic deve rettificare in gol.
Ma la presenza dell’alieno Zlatan è così ingombrante che Soumaro decide di fermarlo con un bagher pallavolistico, invece che con la testa.
Secondo rigore e raddoppio rossonero, che rende ancor più acido il rimpianto del Bologna, capace di mancare il pareggio con Sansone e Dominguez, ipnotizzati da Donnarumma.
Gioca e costruisce la banda Mihajlovic ma il buco nero resta sempre il gol.
Barrow non sa imitare Palacio e neppure un centravanti vero, Orsolini è ispirato ma trova Supergigio sulla sua strada, Sansone è insolitamente vivo ma gli manca la malizia del goleador.
A conti fatti, come dimostra il finale di gara, l’unico centravanti possibile, se il mercato non ci soccorre in extremis, resta il sempiterno Palacio.
È lui, con Vignato (un altro che merita il posto fisso) Skov Olsen e Poli ad accendere la squadra come una lampada in un finale che frutta il gol e una piacevole sensazione di forza offensiva.
Dentro questo mare di sensazioni confuse, le certezze si chiamano Soriano, Schouten e Tomiyasu, quelli che reggono il timone con qualunque vento.
Oggi ultimo giorno di mercato per trovare un centravanti degno di questo nome.
Se non arrivasse, tutti in ginocchio a pregare San Palacio.

 

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