Natale più felice grazie a un indomito giapponese e a un argentino piovuto dal cielo.

Il Bologna strappa l’ennesimo pareggio in rimonta.

Ma questa volta i gol di Tomiyasu e Paz agganciano una signora squadra: l’Atalanta di Gasperini, stella d’Europa e depositaria di un calcio-spettacolo dai ritmi spesso travolgenti.

Ne sa qualcosa il Bologna del primo tempo, infilato per due volte in due minuti e poi salvato da Da Costa e dagli errori di tiro degli attaccanti atalantini.

Abituato, ahimè, alle partenze ad handicap il Bologna ci mette molto del suo: prima un fallo da rigore ingenuo di Schouten su Ilicic e poi una dormita di Danilo su percussione acrobatica di Muriel, che firma la doppietta dopo il centro dagli undici metri.

In mezzo a questa tempesta la squadra di Mihajlovic ha il merito di non smarrirsi, di conservare la lucidità necessaria per azzerare i rischi nel secondo tempo e tentare l’inseguimento.

Lo aiuta la presupponenza di Gasperini, che decide di togliere Ilicic dal campo in avvio di ripresa.

Gli eroi di giornata sono l’indomabile Tomiyasu, il Pitbull Medel che sbuca in ogni zona del campo, regalando sicurezza alla difesa dopo il terremoto in avvio e poi il sempiterno Palacio, che sembra il più giovane della brigata.

Nel mezzo la coppia Schouten-Baldursson lotta contro i mulini a vento ma regge l’urto e regala ai sostituti Svanberg-Dominguez l’opportunità di far valere la loro freschezza nel finale di gara.

Non male anche il rientro di Orsolini che subentra nella ripresa a uno sfuocato Barrow.

Proprio dal piede di Orso parte l’assist per il gol del giapponese che riaccende la gara.

Elogi pure per Vignato che combatte senza posa per novanta minuti e per Paz, trasformato in attaccante per firmare il 2-2 finale.

Annotato il buon rientro di Djiks a tempo pieno, resta lo sconcerto per le troppe partenze ad handicap del Bologna.

Ora che la squadra sta ritrovando equilibri e titolari importanti, é un peccato mortale regalare vantaggi agli avversari.

Il Natale al dodicesimo posto, con 15 punti in classifica, dev’essere uno stimolo per crescere, per inseguire traguardi più ambiziosi di una comoda salvezza.