Una mostra che aiuta a conoscere più da vicino il patrimonio artistico della regione, concepito come un “museo diffuso”
COURTESY EMILIA-ROMAGNA L’OPERA APERTA
La mostra rientra nel ciclo di mostre che coinvolge le collezioni d’arte moderna e contemporanea del territorio, sia pubbliche che private.
Un curatore è invitato a esplorare le collezioni e, attingendo da esse, curare una mostra temporanea all’interno dei padiglioni fieristici.
La mostra, all’interno di Arte Fiera Bologna, diventa così l’occasione di conoscere più da vicino il patrimonio artistico della regione, concepito come un “museo diffuso”.
La mostra 2020 ha il titolo L’opera aperta.
Il titolo è ispirato da un saggio di Umberto Eco sul tema della indefinetezza dell’opera d’arte.
Con la sua selezione la curatrice Eva Brioschi riflette sul concetto di opere aperte.
Sono quelle opere che, seppure formalmente compiute dal suo esecutore, vengono realmente completate dal fruitore nel momento stesso in cui si pone in relazione con l’opera e la interpreta.
Ogni fruizione diviene così un’interpretazione e un’esecuzione.
L’opera aperta non è quindi solo una mostra che valorizza il patrimonio delle collezioni d’arte presenti nella Regione.
E’ anche un contributo alla comprensione di quel grande e complesso mondo dell’arte che in Arte Fiera Bologna vive alcuni giorni di grande attenzione non solo tra gli addetti ai lavori.
Elevata è la qualità delle opere esposte che contano maestri del Novecento come Giorgio Morandi, Carla Accardi, Gerhard Richter.
Ci sono poi anche artisti che hanno fatto la storia dell’arte e meritano di essere riscoperti come Mattia Moreni, Alberto Sughi, Dino Pedriali.
Non mancano i protagonisti del contemporaneo come Fischli & Weiss e gli esponenti delle nuove generazioni di rilevanza internazionale come Yang Fudong e Yuri Ancarani.