Il forte desiderio di libertà che animò gli artisti danesi, olandesi e belgi che aderirono al gruppo Cobra, si tradusse in molti di essi in una visione dell’arte come strumento di impegno politico.
Cobra and Politics
Il museo COBRA nasce per conservare la memoria e il lavoro degli artisti che aderirono al movimento internazionale di giovani artisti che assunse il nome COBRA dalle iniziali delle tre città d’origine di quegli artisti: Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam.
Nel 1948, diversi artisti danesi, olandesi e belgi si recarono a Parigi per una conferenza internazionale sul Surrealismo, di cui essi non condivisero le idee che trovavano troppo teoriche e pensarono assieme di promuovere una nuova arte sperimentale.
Nei tre brevi anni di vita del Movimento – dal 1948 al 1951 – questi artisti hanno creato un numero enorme di opere d’arte che sono entusiasticamente colorate e ricche di fantasia.
Hanno sperimentato tutti i tipi di tecniche e materiali e hanno impostato gli sviluppi dell’arte europea del dopoguerra su un nuovo binario.
Gli artisti del movimento Cobra hanno usato la loro arte per esprimere le loro opinioni politiche e ideali condivisi.
La mostra Cobra e la politica aperta fino al 26 settembre intende dimostrare questo impegno politico degli artisti di Cobra attraverso una serie di opere della collezione del museo.
Sebbene quasi tutti i membri del gruppo Cobra si riconoscessero in misura maggiore o minore nelle opinioni condivise, furono principalmente i teorici del gruppo, Asger Jorn, Christian Dotremont e Constant, a concentrarsi sulle teorie dell’arte e della società.
Cobra e la politica mostra anche che c’erano artisti che avevano poco a che fare con questo, come Karel Appel le cui idee innovative si esprimevano attraverso e all’interno del linguaggio artistico.
La mostra offre una panoramica di come il movimento Cobra guardava all’arte e alla società, e presta attenzione alle questioni di genere all’interno del gruppo stesso.