Una mostra che vuol far riflettere sulla fragilità di un mondo che deve confrontarsi con la vanitas e la follia degli uomini.
Christian Balzano. Fuori dal Mondo
FIRENZE – Palazzo Medici Riccardi Via Cavour, 1
Dal 19/01 al 12/03/2023
Palazzo Medici Riccardi è uno dei palazzi più importanti nella storia di Firenze.
Fu, infatti, il primo palazzo dei Medici dove vissero Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico e dove lavorarono artisti come Donatello, Michelangelo, Paolo Uccello, Benozzo Gozzoli e Botticelli.
Per questo è chiamato la casa del Rinascimento.
Il Palazzo ospita anche con regolarità importanti mostre temporanee sempre di grande spessore culturale.
Si è appena conclusa l’8 gennaio la mostra Passione Novecento, che aveva offerto al pubblico la possibilità di ammirare opere di collezioni private, con capolavori da Paul Klee a Damien Hirst, che già il 19 gennaio si è inaugurata la mostra Christian Balzano. Fuori dal Mondo.
Nato a Livorno nl 1969 ha completato un percorso formativo iniziato con il diploma di maestro d’arte del vetro e del cristallo e concluso con il diploma dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Inizia subito una intensa attività di produzione ed espositiva, partecipando, spesso invitato, a importanti manifestazioni artistiche in varie parti del mondo e partecipando a concorsi a premi o per committenze.
Per la mostra di Firenze Balzano è partito da un’antica mappa incisa intorno al 1580 dal cartografo Epichtonius Cosmopolites, la cosiddetta Mappa del Cappello del Giullare, dove si legge “È su questa terra che gli uomini esercitano il potere e bramano ricchezze, gettando l’umanità nel caos e scatenando guerre fratricide”.
Si parla di vanitas e follia degli uomini che le attuali vicende belliche rendono particolarmente attuali e Balzano a questa frase si è ispirato per elaborare la sua mostra.
Partendo da questa immagine che parla di vanitas e follia degli uomini, Christian Balzano ha ideato il progetto espositivo FUORI DAL MONDO che vuole sollevare interrogativi sulla condizione del pianeta allo stato attuale, e soprattutto porre una domanda fondamentale: “Può l’identità storica e culturale di un luogo, di una comunità, essere completamente sconvolta e cambiata dalla convivenza con altre persone, con identità diverse?”.
La mostra è divisa in sei tappe, profondamente legate una all’altra, come fossero stazioni di un percorso di viaggio immaginario nel mondo reale, la rotta di un navigatore folle che si svolge sulla pelle del globo terrestre.
Trascinati dalla corrente tumultuosa della contemporaneità, alle cui contraddizioni Balzano risponde sovvertendo fragilità e caos della globalizzazione in fragilità e bellezza dell’opera d’arte, gli spettatori possono e devono dare una loro personale risposta.
Con le sue opere Balzano ribadisce che seppure il presente che stiamo vivendo non dia alcuna rassicurazione né abbia decretato alcuna fine della storia, pur con tutte le sue incertezze e atrocità, è l’unica forza attiva a cui possiamo appigliarci per scongiurare il naufragio e tenere viva l’idea di mondo connesso in modi alternativi.
La pratica dell’arte così come la concepisce Balzano e la figura stessa dell’artista, di ogni artista probabilmente, si adattano perfettamente al timone di questa difficile e paradossale navigazione.
Solo fuori dal mondo, infatti, il mondo apparirà nella sua fragilità e interezza.
