Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “appoggia pienamente ogni passo che l’Italia vorra’ compiere avvalendosi di tutte le istanze giurisdizionali cui compete assicurare il pieno rispetto delle convenzioni internazionali”. Secondo Napolitano tale decisione lede i rapporti e l’amicizia tra i due paesi. ”La pronuncia con cui il Tribunale Supremo del Brasile – si legge nella nota del Quirinale – ha confermato la precedente decisione del Presidente Luiz Inacio Lula da Silva di negare l’estradizione di Cesare Battisti, assume un significato gravemente lesivo del rispetto dovuto sia agli accordi sottoscritti in materia tra l’Italia e il Brasile sia alle ragioni della lotta contro il terrorismo condotta in Italia, in difesa delle liberta’ e istituzioni democratiche, nella rigorosa osservanza delle regole dello Stato di diritto”. Dopo il duplice no da parte del Tribunale Supremo federale del Brasile al ricorso dell’Italia per ottenere l’estradizione di Cesare Battisti, l’ex terrorista condannato all’ergastolo per quattro omicidi è tornato in libertà: contestualmente al verdetto, infatti, i giudici ne avevano disposto la scarcerazione immediata.
Secondo la difesa, Battisti intende adesso chiedere un visto permanente di soggiorno per continuare a vivere nel Paese sud-americano, dove era arrivato nel 2004 dalla Francia, ma da uomo ormai libero. Proteste da parte dei sindacati di polizia per la decisione della corte brasiliana. “Questa sentenza è una vergogna, un oltraggio ai nostri colleghi e alle altre persone uccise per mano terrorista”, dichiara il segretario generale di Ugl Polizia di Stato, Valter Mazzetti, che chiede al governo di “continuare a seguire la vicenda e non deve lasciare nulla di intentato”. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, “prende atto con profondo rammarico della decisione con la quale, contraddicendo la sua stessa precedente pronuncia, il Supremo Tribunale Federale del Brasile ha convalidato il diniego dell’estradizione in Italia di Cesare Battisti, permettendone la scarcerazione”: lo riferisce la Farnesina in un comunicato, secondo cui “pur rispettando la decisione del massimo organo giurisdizionale brasiliano”, il ministro Frattini “ribadisce il convincimento del governo italiano, condiviso da tutte le forze politiche e dall’opinione pubblica”, in merito alla fondatezza della richiesta di estradizione.