L’ultimo venerdì del mondo

Il 21 dicembre del 2012 la rotazione della nostra Terra sul proprio asse subirà una fermata che durerà 72 ore per poi riprendere a ruotare in senso inverso, con la conseguente inversione dei poli magnetici. Questa fermata sarà probabilmente la causa di eventi climatici e sismici anomali di grande entità e l’umanità subirà molte perdite.
Detta così è  brutale ma, se tutto dovesse andare per il peggio, i fatti dovrebbero proprio essere questi. Molti avranno già sentito parlare dei probabili eventi legati all’anno 2012.
Un anno che vanta il “sottotitolo” della fine di un’era ipotizzata dal popolo Maya. 
Pare che il fenomeno legato al 2012 sia del tutto naturale per la nostra Terra e che, stando ai calcoli del tempo del calendario Maya basato sulla “precessione degli equinozi”, si manifesti con regolarità ogni 12.960 anni; a seconda dell’attendibilità delle fonti questa cifra può risultare diversa, anche se poi tutte le interpretazioni sono concordi riguardo alla data del 2012, inizio dell’era dell’Acquario. E anche se nessuno ne ha mai fatto parola, sembrerebbe noto anche alla scienza ufficiale che sfrutterebbe, tra i numerosi metodi di datazione, proprio l’inversione magnetica terrestre.
La Terra avrebbe iniziato la sua fase di rallentamento già intorno agli anni ’60 del novecento, un rallentamento iniziale di portata sicuramente infinitesimale, ma che comunque nessun terrestre ha avvertito. Questa lenta frenata avrebbe un andamento esponenziale e non lineare, perciò si avrebbe una fase iniziale del rallentamento quasi “nulla” ed una finale molto accentuata.

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Milanisti poco “Allegri”: Real Madrid-Milan 2-0

Non c’è stata partita, il Real Madrid ha sovrastato il Milan sia dal punto di vista fisico che da quello della tattica. Mourinho mette in campo undici “Grifoni” che come i mitici uccelli dal becco d’aquila e il corpo da leone hanno saputo difendere e custodire i tesori del Real al Bernabeu. Il Milan? Non …

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Milanisti poco “Allegri”: Real Madrid-Milan 2-0

Non c’è stata partita, il Real Madrid ha sovrastato il Milan sia dal punto di vista fisico che da quello della tattica. Mourinho mette in campo undici “Grifoni” che come i mitici uccelli dal becco d’aquila e il corpo da leone hanno saputo difendere e custodire i tesori del Real al Bernabeu. Il Milan? Non …

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E’ guerra tra Rooney e il Manchester United

Tra Rooney-Manchester United è guerra. A confermarlo sono le parole dello stesso Ferguson, a quanto pare, sorpreso dal comportamento del giocatore: “Non riusciamo a capire come mai voglia andarsene – ha detto Alex Ferguson del suo numero 10 in conferenza stampa -. Siamo confusi come chiunque altro”. Rooney intanto non giocherà nel match di Champions League di domani contro il Bursaspor a causa di un incidente alla caviglia. Wayne Rooney non ha che da scegliere, da una lato il Chelsea di “Sir Carletto” dall’altro il City di Mancini gli stanno facendo la corte.  La possibilità che Rooney possa trasferirsi al City è molto concreta; sarebbe stato lo stesso attaccante (rivela il Daily Mail) a confidare la concreta possibilità ai compagni di squadra. Per quanto riguarda il Chelsea , seconda opzione possibile,  la strada è un po’ più in salita, poichè lo stesso Carlo Ancelotti si è detto “in attesa degli sviluppi” .

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E’ guerra tra Rooney e il Manchester United

Tra Rooney-Manchester United è guerra. A confermarlo sono le parole dello stesso Ferguson, a quanto pare, sorpreso dal comportamento del giocatore: “Non riusciamo a capire come mai voglia andarsene – ha detto Alex Ferguson del suo numero 10 in conferenza stampa -. Siamo confusi come chiunque altro”. Rooney intanto non giocherà nel match di Champions League di domani contro il Bursaspor a causa di un incidente alla caviglia. Wayne Rooney non ha che da scegliere, da una lato il Chelsea di “Sir Carletto” dall’altro il City di Mancini gli stanno facendo la corte.  La possibilità che Rooney possa trasferirsi al City è molto concreta; sarebbe stato lo stesso attaccante (rivela il Daily Mail) a confidare la concreta possibilità ai compagni di squadra. Per quanto riguarda il Chelsea , seconda opzione possibile,  la strada è un po’ più in salita, poichè lo stesso Carlo Ancelotti si è detto “in attesa degli sviluppi” .

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Alcol e giovani: l’ultima via di fuga

Già a undici anni si beve. Il motivo?Ovviamente il “bere per bere” a qualunque ora e senza limiti. L’Italia ha il record, negli altri paesi si comincia  a tredici anni. Si beve in modo smodato poiché l’alcol è usato per sballare. Sono ragazzi apparentemente normali, che vanno a scuola anche magari  con risultati più che sufficienti, impossibile distinguerli dagli altri, se non vengono visti durante la sbronza. Per i giovani ubriacarsi è di moda, è motivo di vanto, essere protagonista del gruppo. I ragazzini si vantano di aver preso sbornie incredibili. Si comincia con gli happy hour, si continua con birra, chupito, superalcolici, e infine lui il “beverone”, nel quale si mette di tutto di più, rendendo anche il sapore un misto tra la benzina e l’antibiotico alla fragola x la tonsillite, ma non importa…alla goccia e via! Bere fa più morti della droga fra i giovanissimi. E’ strano da dire, ma manca “l’educazione al bere”, cioè la naturale e sana voglia di gustarsi un bicchiere di vino, senza ridursi a zombi in coma etilico. Sembrerebbe quasi un mezzo per socializzare, non più una trasgressione, ma un terribile conformismo, una parola d’ordine. L’alcol sembra aver sostituito i divertimenti, i desideri e gli entusiasmi di alcuni giovani. Annoiati, non capiti, stressati già in tenera età, superimpegnati a sembrare grandi, “fighi”. In realtà  cercano una forza nell’alcol,  un senso, questo vuol dire essere grandi?

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Alcol e giovani: l’ultima via di fuga

Già a undici anni si beve. Il motivo?Ovviamente il “bere per bere” a qualunque ora e senza limiti. L’Italia ha il record, negli altri paesi si comincia  a tredici anni. Si beve in modo smodato poiché l’alcol è usato per sballare. Sono ragazzi apparentemente normali, che vanno a scuola anche magari  con risultati più che sufficienti, impossibile distinguerli dagli altri, se non vengono visti durante la sbronza. Per i giovani ubriacarsi è di moda, è motivo di vanto, essere protagonista del gruppo. I ragazzini si vantano di aver preso sbornie incredibili. Si comincia con gli happy hour, si continua con birra, chupito, superalcolici, e infine lui il “beverone”, nel quale si mette di tutto di più, rendendo anche il sapore un misto tra la benzina e l’antibiotico alla fragola x la tonsillite, ma non importa…alla goccia e via! Bere fa più morti della droga fra i giovanissimi. E’ strano da dire, ma manca “l’educazione al bere”, cioè la naturale e sana voglia di gustarsi un bicchiere di vino, senza ridursi a zombi in coma etilico. Sembrerebbe quasi un mezzo per socializzare, non più una trasgressione, ma un terribile conformismo, una parola d’ordine. L’alcol sembra aver sostituito i divertimenti, i desideri e gli entusiasmi di alcuni giovani. Annoiati, non capiti, stressati già in tenera età, superimpegnati a sembrare grandi, “fighi”. In realtà  cercano una forza nell’alcol,  un senso, questo vuol dire essere grandi?

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Ayurveda: la medicina degli “umori”

Spesso quando si parla di Ayurveda lo si fa  in modo riduttivo indicando prescrizioni di preparati a base di erbe e sostanze naturali, massaggi, terapie di purificazione e rilassamento abbinate a cosmetici,  invece si tratta di una scienza medica antica che si può considerare “complementare” alla medicina occidentale. 
Infatti mentre quest’ultima si concentra sulle manifestazioni della malattia, l’Ayurveda insegna che tutte le malattie colpiscono sia il corpo che la mente e che questi due aspetti non devono mai essere curati separatamente. 
Accanto ad una visione olistica, che potrebbe apparire di difficile comprensione per una mentalità occidentale, l’Ayurveda vuole un approccio totale, che includa psicologia, genetica, sessualità, alimentazione e relazioni, proponendo quindi un modello di salute legato allo “stile di vita”. Il medico ayurveda usa erbe e minerali resi assimilabili attraverso trattamenti speciali, delle quali potenzia gli effetti attraverso massaggi e ad altre terapie. 
La medicina Ayurvedica quindi è un sistema diagnostico-terapeutico comprensivo di medicine che combinano le terapie naturali, con un approccio altamente personalizzato per il trattamento delle varie patologie. Questo tipo di medicina pone identica importanza sul corpo, la mente e lo spirito, condizione indispensabile per la salute globale.
La cura comincia con l’identificazione del profilo personale, e questa include la forza e la suscettibilità del singolo soggetto ad ammalarsi.

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Ayurveda: la medicina degli “umori”

Spesso quando si parla di Ayurveda lo si fa  in modo riduttivo indicando prescrizioni di preparati a base di erbe e sostanze naturali, massaggi, terapie di purificazione e rilassamento abbinate a cosmetici,  invece si tratta di una scienza medica antica che si può considerare “complementare” alla medicina occidentale. 
Infatti mentre quest’ultima si concentra sulle manifestazioni della malattia, l’Ayurveda insegna che tutte le malattie colpiscono sia il corpo che la mente e che questi due aspetti non devono mai essere curati separatamente. 
Accanto ad una visione olistica, che potrebbe apparire di difficile comprensione per una mentalità occidentale, l’Ayurveda vuole un approccio totale, che includa psicologia, genetica, sessualità, alimentazione e relazioni, proponendo quindi un modello di salute legato allo “stile di vita”. Il medico ayurveda usa erbe e minerali resi assimilabili attraverso trattamenti speciali, delle quali potenzia gli effetti attraverso massaggi e ad altre terapie. 
La medicina Ayurvedica quindi è un sistema diagnostico-terapeutico comprensivo di medicine che combinano le terapie naturali, con un approccio altamente personalizzato per il trattamento delle varie patologie. Questo tipo di medicina pone identica importanza sul corpo, la mente e lo spirito, condizione indispensabile per la salute globale.
La cura comincia con l’identificazione del profilo personale, e questa include la forza e la suscettibilità del singolo soggetto ad ammalarsi.

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Lo slogan di Scientology è “Pensa con la tua testa”.

Il Paradiso e un aldilà eternamente felice non li promettono. Anche perché non s’è capito bene se ci credono. Ma per il resto c’è tutto, nella chiesa di Scientology. Religione inventata 46 anni fa dall’americano Lafayette Ronald Hubbard (detto LRH) che, dopo aver girato varie galere sotto imputazioni che andavano dal furto alla bancarotta alla …

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Lo slogan di Scientology è “Pensa con la tua testa”.

Il Paradiso e un aldilà eternamente felice non li promettono. Anche perché non s’è capito bene se ci credono. Ma per il resto c’è tutto, nella chiesa di Scientology. Religione inventata 46 anni fa dall’americano Lafayette Ronald Hubbard (detto LRH) che, dopo aver girato varie galere sotto imputazioni che andavano dal furto alla bancarotta alla …

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Il punto sulla 7° giornata di A

In questa settima giornata di campionato, la Lazio vince ancora, stavolta per 2-0 sul campo del Bari, e mantiene il primato in classifica. Vincono anche Inter e Milan, restando a due punti dai biancazzurri, la Juve ne fa 4 al Lecce, mentre la Roma batte il Genoa e la Fiorentina viene sconfitta dalla Sampdoria… IL POSTICIPO – La Lazio di Reja, nel posticipo serale, ha superato il Bari per 2-0. Nella sfida del San Nicola, sono stati decisivi i gol di Hernanes e Floccari, che hanno permesso ai biancocelesti di vincere e restare da soli al comando della classifica, nonostante le vittorie delle inseguitrici. I biancazzurri hanno giocato con un nuovo schema, più offensivo, in cui Zàrate, Hernanes e Mauri agiscono da trequartisti alle spalle di Floccari. Prosegue, quindi, l’ottimo momento della Lazio, che esce vittoriosa da un campo ostico come quello di Bari. GLI ANTICIPI – Nell’anticipo giocato sabato pomeriggio in casa, il Milan di Allegri ha sconfitto il Chievo per 3-1: buona prova dei rossoneri, che stanno trovando la giusta quadratura del gioco, e continuando così saranno sicuramente protagonisti della stagione. Si comincia a vedere anche una certa intesa tra i tanti fuoriclasse dell’attacco. Zlatan Ibrahimovic, contro il Chievo, non è riuscito a trovare il gol; anzi, è incappato in una curiosa autorete che ha permesso ai gialloblu di accorciare momentaneamente le distanze. Ma ci hanno pensato Pato con una doppietta, e Robinho con un gol in contropiede allo scadere, a portare il Milan alla vittoria.

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