Guarienti punta nella sua opera in direzione di un realismo basato sul pensiero, su concetti astratti che si traducono in immagini, più o meno enigmatiche, sospese tra sogno e realtà.
Carlo Guarienti – La realtà del sogno
FERRARA – Castello Estense Viale Cavour
Dal 29/10/2022 al 21/01/2023
La Fondazione Ferrara Arte è stata costituita dal Comune e dalla Provincia di Ferrara con lo scopo di organizzare mostre in collaborazione con le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.
Tra gli spazi a disposizione della Fondazione per le esposizioni temporanee il più prestigioso è certamente il Castello Estense.
Dal 29 ottobre il Castello ospita Carlo Guarienti – La realtà del sogno, una mostra nata da un’idea del Presidente della Fondazione Vittorio Sgarbi che presenta al pubblico oltre cento opere, tra dipinti e sculture, attraverso le quali viene indagato l’ampio e articolato percorso dell’artista, segnato da un constante, quanto coerente, processo di metamorfosi.
Nato a Treviso nel 1923, Carlo Guarienti chiamato alle armi da studente di medicina, lavora come preparatore di anatomia artistica all’Accademia di Belle Arti di Firenze negli anni 1944 e 1945.
Alla fine della guerra si dedica alla pittura e aderisce al manifesto dei pittori Sciltian, Annigoni e Bueno a difesa della tradizione pittorica in aperto conflitto con l’arte astratta e informale.
Dopo questo esordio, Guarienti, nel solco di un realismo inquieto ancorato alla tradizione del Quattrocento padano, è portato ad intraprendere un percorso autonomo, che vira inizialmente in direzione di un linguaggio fantastico e visionario, testimoniato da un’opera come Nascita di una natura morta (1956), per avvicinarsi poi ad una tecnica mutuata dallo strappo degli affreschi e basata sull’uso di intonaci scrostati, cretti, collage e di una resina sintetica mescolata a colore e sabbia.
La sua ricerca artistica è segnata da continue trasformazioni del suo lavoro che lo vedono impegnarsi in un bestiario surrealista ispirato a Max Ernst, poi a una pittura di geometrie mentali con forme pure, bidimensionali o solide, organizzate in rigorosi spazi prospettici dove la figura viene soppiantata da linee, numeri, segnali stradali, forse per un richiamo alla Pop Art e quindi alla contemporaneità.
Dagli anni Ottanta realizza numerose nature morte allestite in atmosfere sospese, fra realtà e irrealtà, fra consistenza e trasparenza, una modalità espressiva adottata anche nei generi dell’autoritratto e della veduta, affrontati nei lavori degli anni successivi.
Tentato da innumerevoli stimoli, Guarienti punta nella sua opera in direzione di un realismo basato sul pensiero, su concetti astratti che si traducono in immagini, più o meno enigmatiche, sospese tra sogno e realtà.