Alberto Burri è certamente uno degli artisti più importanti della tendenza informale che si diffuse internazionalmente dopo la Seconda guerra mondiale.
BURRI e la poesia della materia
La fondazione Ferrero nasce nel 1983 per ricordar i fondatori della più famosa industria dolciaria italiana, oggi multinazionale.
Nel settore della cultura la Fondazione Ferrero offre al pubblico, del territorio albese e non solo, occasioni di confronto e conoscenza.
Sviluppa suoi percorsi originali, valorizzando il patrimonio culturale di Alba e del Piemonte per proiettarsi in un contesto aperto e cosmopolita, in sinergia con enti e istituzioni via via coinvolti in progetti articolati, pensati a vantaggio di tutta la società.
Inoltre, la Fondazione realizza mostre dedicate agli artisti del Novecento, con antologiche che sono state particolarmente gradite dal pubblico.
Dal 9 ottobre l’attenzione è rivolta ad Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1955) sulla base di una attiva collaborazione con la fondazione Burri.
Vengono presentate quarantacinque opere del celebre artista, tra cui lavori di grandi dimensioni, in un allestimento pensato appositamente per gli spazi della Fondazione Ferrero.
Considerato uno degli artisti più importanti della tendenza informale che si diffuse internazionalmente dopo la Seconda guerra mondiale, la ricerca di Burri era legata alla materia con una maestria unica nel modellarla ed utilizzarla con grande impatto comunicativo.
Nella sua produzione ha lavorato con sacchi, ferri, argilla, catrami, plastiche bruciate, legni, muffe, cellox … ogni volta con risultati d’impatto e suggestivi.
La serie più famosa di Burri è quella dei Sacchi, a cui lavora nella prima metà degli anni ’50.
Sacchi di juta rattoppati e ricuciti e poi applicati su una tela di solito rossa o nera.
Questi lavori che sono oggi considerati dei classici della storia dell’arte al loro apparire suscitarono non poche critiche.
Altre iconiche opere di Burri sono i Cretti, superfici quadrate o rettangolari ricoperte da crepe che ricordano le terre argillose crepate nei periodi di siccità, che creò dal 1973 al 1976.