Il Padiglione della repubblica dell’Uzbekistan alla 59^ biennale arte di Venezia, presenta una riflessione sull’opera dello scienziato Muhammad ibn Mūsā al-Khwārizmī, il cui trattato Kitāb al-jabr wa al-muqābalah, diffuso in Europa in traduzione latina con il titolo Dixit Algorizmi, è il primo testo scientifico a presentare in modo sistematico l’algebra come disciplina indipendente da geometria e aritmetica.
Muhammad ibn Musa al-Khwārizmī, era nato e cresciuto nella città di Khiva (l’attuale Uzbekistan) e il suo trattato sul calcolo con i numeri indù (825 d.C.), fu responsabile dell’introduzione dei numeri indù-arabi in Europa.
Dalla latinizzazione del nome di al-Khwārizmī deriva la moderna parola “algoritmo”.
L’accelerazione dell’innovazione, che tendiamo a considerare così caratteristica del nostro tempo, è spesso ritenuta il prodotto di una tradizione scientifica prevalentemente occidentale.
La realtà̀, tuttavia, è più̀ complessa e articolata: essa è l’apice di secoli di ricerche che comprendono una molteplicità̀ di civiltà̀.
Dixit Algorizmi: Garden of Knowledge si prefigge di mettere in discussione la narrazione dominante sulle storie e geografie ufficiali dello sviluppo tecnologico, esplorando radici dimenticate e risonanze trascurate con luoghi, tempi e culture lontani.
In occasione dell’inaugurazione del Padiglione è stato presentato il libro Dixit Algorizmi: Garden of Knowledge pubblicato con la mostra di Venezia e contenente una serie di saggi che si propongono di mettere in discussione i miti e le narrazioni sull’origine che circondano le moderne tecnologie, utilizzando la lente delle pratiche artistiche contemporanee per esplorare le loro radici dimenticate e le risonanze trascurate con luoghi, tempi e culture lontani.
La mostra Dixit Algorizmi: Garden of Knowledge è curata e progettata dallo studio di architettura e ricerca Space Caviar (Joseph Grima, Camilo Oliveira, con Sofia Pia Belenky e Francesco Lupia) e Sheida Ghomashchi i quali hanno indicato gli obiettivi dell’esposizione agli artisti chiamati a realizzarla Charlie Tapp/Abror Zufarov, CCA Lab.