Il Padiglione del Sultanato dell’Oman alla Biennale Arte 2022, situato all’interno dell’Arsenale di Venezia è curato da Aisha Stoby, giovane storica dell’arte specializzata nel modernismo omanita e della regione del Medio Oriente.
È la prima volta che il Sultanato dell’Oman ha un suo padiglione all’interno degli spazi dell’Arsenale
La curatrice ha optato per una mostra collettiva intitolata Destined Imaginaries, un’esposizione che racchiude le nuove opere degli artisti contemporanei omaniti:
Anwar Sonya, Hassan Meer, Budoor Al Riyami, Radhika Khimji e Raiya Al Rawahi,
Cinque artisti appartenenti a tre diverse generazioni, dal cui confronto nasce il racconto dello sviluppo dell’arte omanita nell’ultimo mezzo secolo.
Anwar Sonya è noto per i suoi dipinti raffiguranti i paesaggi lussureggianti del paese, oltre a soggetti spirituali e le donne beduine;
Hassan Meer è riconosciuto per le sue installazioni video e fotografie ispirate alla ricca storia, cultura e spiritualità dell’Oman;
Budoor Al Riyami è fotografo vincitore del Gran Premio alla 13^ Biennale d’Arte Asiatica nel 2008;
Radhika Khimji si esprime attraverso opere tessili e sculture;
Raiya Al Rawahi era una artista promettente, prematuramente scomparsa a soli trent’anni nel 2017, è presente con sue istallazioni sonore.
Agli artisti viventi la curatrice ha dato l’incarico di tradurre il tema Il latte dei sogni proposto dalla Curatrice della Mostra Internazionale Cecilia Alemani in opere significative della loro esperienza artistica e della comunità omanita.
Durante gli straordinari eventi degli ultimi due anni, ogni artista ha lavorato a queste opere, un habitat astratto e senza tempo di intelligenti cimeli futuri, rispondendo alle domande poste, in modo particolare: “Come sarebbe la vita senza di noi”
Il risultato è una mostra collettiva per il numero di artisti, ma unitaria nel contenuto che valorizza la comunità artistica contemporanea del Sultanato.