Il padiglione nazionale di Malta alla 59^ Biennale Arte è curato da Keith Sciberras (Malta) e Jeffrey Uslip (USA) e propone opere di Arcangelo Sassolino (Italia 1967), Giuseppe Schembri Bonaci (Malta) e del compositore Brian Schembri (Malta) per un progetto denominato Diplomazija Astuta.
Il Padiglione presenta un’installazione concettuale, immersiva e site-specific che collega le narrazioni bibliche con la cultura contemporanea.
Attraverso le loro diverse visioni artistiche, i fratelli Giuseppe Schembri Bonaci e Brian Schembri insieme ad Arcangelo Sassolino re immaginano e reinterpretano La decollazione di San Giovanni Battista, il capolavoro del Caravaggio custodito nella Concattedrale della capitale maltese Valletta, ricollocando i temi presenti nella tela seicentesca nella vita moderna.
L’opera celebra lo scambio storico artistico secolare tra Malta e l’Italia, affrontando molte delle sfide globali che dobbiamo affrontare nel mondo di oggi, tra cui la disuguaglianza, la giustizia e la pace.
Gli spettatori sono invitati ad attraversare uno spazio in cui la tragedia, la brutalità e l’ingiustizia dell’esecuzione di San Giovanni sono vissute ai giorni nostri in tempo e spazio reali.
Attraverso il linguaggio scultoreo contemporaneo di questa rappresentazione moderna della decapitazione di San Giovanni, la tragedia biblica richiama gli eventi mondiali attuali offrendo al pubblico un’analisi viscerale della giustizia e della pace.
L’installazione cinetica di Sassolino produce gocce di acciaio fuso che cadono da una struttura soprastante in sette vasche riempite d’acqua, ognuna a rappresentare un soggetto de La decollazione.
Il metallo fuso crea una luce vivida e, al contatto con l’acqua, sibila per incrociarsi con la composizione musicale di Brian Schembri.
Il modello ritmico composto di Schembri rispettea il silenzio spirituale della mostra, quindi si trasforma in un crescendo cinematografico per culminare in un climax catartico.
Il metallo usato da Sassolino è un indicatore del progresso e della modernità che in un secolo ha trasformato l’intera sostenibilità del pianeta in una pericolosa “zona” apocalittica.
L’importanza del metallo e dell’acciaio nella prima e nella Seconda guerra mondiale, in particolare il suo uso in armi e carri armati rivestiti d’acciaio, nella produzione di missili e nelle flotte navali, ha infuso nel minerale un potenziale di violenza e trasformazione geopolitica.
L’acciaio denota la nostra epoca moderna: ha definito un secolo di guerre, grattacieli, armamenti militari e trasporti.
L’industrializzazione ha favorito la posizione di Malta al centro del Mediterraneo e la sua importanza come fortezza militare prima di adottare uno stato di neutralità.
In Diplomazija Astuta, l’acciaio viene fuso per inaugurare allegoricamente e biblicamente il 21° secolo verso il progresso, la guarigione, la riconciliazione e, per estensione, la giustizia e la pace.
Il contributo di Giuseppe Schembri, si esprime invece con l’incisione di estratti del Salmo 139 della bibbia in ebraico, aramaico, latino, greco, maltese, italiano e inglese nell’opera Metall u Skiet.
L’opera, quasi una Stele di Rosetta del XXI secolo, è una interpretazione tridimensionale in forma scultorea del linguaggio con segni calligrafici e testi intrecciati che manifestano anche uno slancio vitale: lingue che cercano chiarezza, lottano per svelare la verità nascosta.