Il Contemporary Art Centre /CAC di Vilnius ha selezionato per la partecipazione alla Biennale Arte di Venezia 2022 il progetto Gut feeling proposto dall’artista lituano Robertas Narkus.

Nato nel 1983 Robertas Narkus può vantare una ricca formazione accademica sia a Vilnius che a Stoccolma, un numero significativo di esposizioni personali e partecipazioni a importanti manifestazioni artistiche internazionali.

Artista impegnato e sensibile ai temi sociali e promotore di numerose organizzazioni sperimentali d’arte, gestione e produzione alimentare, Narkus è il fondatore dell’Istituto di Patafisica di Vilnius, dell’asilo nido per artisti Autarchia, del campo di ingegneria sperimentale eeKūlgrinda.

Il lavoro proposto per il Padiglione nazionale della Lituania, Gut feeling, è un’opera complessa e site-specific, in cui l’artista si muove tra il desiderio di cambiare il mondo, e un flirt con le strutture finanziarie e il progresso tecnologico animato da un personale umorismo.

Gut feeling traducibile in sensazione intestinale, collega le attività dell’intestino con il cervello anche con l’occhio rivolto alle recenti scoperte scientifiche.

Narkus ha creato una scultura sociale in una delle ultime piazze di Venezia rimaste fedeli alla natura di area residenziale popolare, nel sestiere di Castello.

Egli ha creato una cooperativa surrealista che realizza un misterioso prodotto dalle alghe raccolte dalle acque locali.

Si tratta di un’alga invasiva che si è diffusa dall’Asia al resto del mondo – Venezia compresa – a seguito della globalizzazione.

Quest’alga può tuttavia essere una delle fonti alimentari più nutrienti e rapidamente rinnovabili, con un potenziale apparente di risolvere l’imminente scarsità nutrizionale della popolazione terrestre in rapida crescita.

l Padiglione è diviso in due parti:

la prima è dedicata agli esperimenti e alla produzione;

la seconda alla rappresentazione e alla distribuzione, imitando in questo modo le strutture della produzione capitalista.

L’intera installazione è caratterizzata da elementi distorti di laboratorio, fabbrica e negozio che danno vita a esperimenti futuristici effettuati in loco con materiale organico e parti automatizzate e programmate per compiere movimenti ripetuti; l’opera si intreccia ed è completata da collage di foto, sculture e video.