La mostra, a cura di Eugenio Viola, per la prima volta nella storia del Padiglione Italia, presenta l’opera di un solo artista: Gian Maria Tosatti.
Il curatore ha scelto di proporre un progetto che funzionasse come un potente statement sulla contemporaneità, in grado di restituire una lettura coraggiosa del presente e dare all’Italia una voce unica.
Avendo presente lo stimolo tematico proposto da Cecilia Alemani, il Padiglione Italia presenta un progetto ambizioso, immersivo, che affronta in modo originale il rapporto tra uomo e natura, tra sviluppo sostenibile e territorio, interpretando metaforicamente il sogno industriale italiano.
Presentando il lavoro proposto all’Arsenale l’artista ha dichiarato il suo impegno a far riflettere su di che cosa non siamo stati capaci di diventare fino ad oggi e del fatto che forse dovremmo trovare il coraggio di diventare ciò che dovremmo.
Il lavoro di Tosatti, come ha evidenziato il curatore, è innanzitutto confrontarsi dialetticamente con le lacerazioni e le contraddizioni della contemporaneità, con la consapevolezza di assumersi una responsabilità critica rispetto al nostro presente storico incerto.
Il progetto proposto al Padiglione Italia intende esprimere una tensione etico-politica e concepirsi come un lucido saggio visivo, parte di un più ampio racconto per immagini in costante divenire.