Il Padiglione irlandese presenta le opere di Niamh O’Malley, artista irlandese nata nella contea di Mayo che vive e lavora a Dublino.
La cura del Padiglione è stata affidata a Clíodhna Shaffrey e Michael Hill, rispettivamente direttrice e curatore di Temple Bar Gallery + Studios, principale complesso di gallerie e studi di artisti d’Irlanda.
Temple Bar Gallery + Studios viene presentata come un’istituzione che coltiva la sua comunità di artisti visivi in tutti gli aspetti della loro esperienza artistica, dando loro occasione di confronto, produzione e riflessione.
Niamh O’Malley lavora presso la Temple Bar Gallery + Studios a Dublino, ed è nota per le sue sculture e per le installazioni di immagini in movimento.
I suoi lavori, spesso minimali, sono opere dove pietra, acciaio, legno e vetro vengono modellati, composti e assemblati, per portare l’attenzione sull’atto del guardare e sulla materialità.
Le sue sculture esplorano la materialità del paesaggio, sembrano quasi negoziare tra le superfici del mondo, ponendosi la domanda su come gli oggetti e gli spazi possono parlare e come una mostra può in qualche modo ancorare, contenere e descrivere la distanza.
Una mostra che coinvolge il visitatore attorno alla domanda “come possiamo toccare il mondo”.
In questo contatto l’artista vede una forma di conforto, convinta che nel conoscere i confini delle cose è più facile capire che siamo anche, acutamente e collettivamente, nel mondo
Le sculture di O’Malley puntano a consentire, offrire protezione, trasmettere sensazioni tattili e altro ancora: afferrare, trattenere, accarezzare le superfici, offrendo un momento di legame e equilibrio precario.
Il visitatore del Padiglione Irlanda si troverà di fronte sculture alte e autoportanti, a terra e a sbalzo, che, con immagini in movimento ritmate e ad anello, abitano e animano lo spazio.
Sul pavimento giacciono invece forme ondulate calcaree perforate da profondi tagli e che ricordano gli scarichi o le fessure aspre della roccia sedimentaria alterata.