A rappresentare la Grecia alla 59^ edizione della Biennale Arte è stata chiamata Loukia Alavanou.
L’artista e regista greca quarantaduenne Loukia Alavanou è nota per i suoi video in stile collage, intrisi di elementi politici, femministi e psicoanalitici.
Alla Biennale Arte 2022 si presenta con la sua opera Edipo alla ricerca di Colono
L’opera non solo offre la sua prospettiva sulla tragedia greca, ma grazie a una tecnologia a 360 gradi altamente innovativa è anche una dimostrazione unica delle possibilità del film come mezzo artistico.
Con l’aiuto di visori Virtual Reality/VR, gli spettatori possono vivere veramente il film, viaggiando così nel tempo dall’era del dramma, scritto circa 2500 anni fa, ai problemi sociali di oggi.
Sebbene esplicitamente politico, il suo lavoro è profondamente radicato nella storia culturale della sua terra natale, un misto di docufiction, videoclip, parodia e la più recente tecnologia VR.
Questa relazione tra il passato culturale della Grecia classica, rappresentata dal capolavoro di Sofocle, e la realtà sociale di oggiè raccontato attraverso l’esistenza disperata delle comunità̀ rom a Nea Zoi, a ovest di Atene.
A questi Rom, che vivono non lontano da Colono e che di solito non possiedono alcuna cittadinanza, viene impedito dalle autorità greche di essere sepolti vicino al loro ultimo luogo di residenza, come ad Edipo viene negato il desiderio di essere sepolto a Colono.
Nel film in realtà virtuale di Loukia Alavanou, i membri di questa comunità Rom, interpretano i ruoli del dramma, diventandone attori anche se dilettanti.
Loukia Alavanou e il suo gruppo utilizzano futuristiche tecnologie cinematografiche, selezionando membri della comunità̀ rom come attori per una tragedia di Sofocle e creando un’atmosfera drammatica e intima nel Padiglione greco.
La mostra è anche un invito a guardare l’arte come luogo impossibile, come Utopia sempre viva e attuale.
All’interno dell’edificio neobizantino del padiglione greco sono state realizzate quattro strutture semisferiche.
Le strutture sono basate sui progetti dello studio di architettura AREA (Architecture Research Athens) e dell’ingegnere Dimitris Korres e sono arredate con sedie posturali ispirate al lavoro dell’architetto utopico e designer greco Takis Zenetos.