Il Padiglione nazionale della Bulgaria alla 59^ esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia è organizzato, fuori dai giardini e dall’Arsenale, in uno spazio al pian terreno di un palazzo nobiliare affacciato sul Canal Grande nel sestiere di San Polo, all’angolo tra Riva del Vin e Sotoportego del Traghetto.
Lo spazio, denominato Spazio Ravà, si compone di un ingresso/reception, saletta con vetrata vista giardino, sala principale e altre due salette.
A rappresentare la Bulgaria alla Biennale il Ministero della Cultura della Repubblica Bulgara ha incaricato Michail Michailov, artista nato nel 1978 a Veliko Tarnovo, Bulgaria, che oggi vive e lavora tra Vienna e Parigi.
Michail Michailov è un artista che opera con diversi mezzi come performance, disegni, video, sculture, installazioni attraverso le quali crea territori di meditazione in cui lo spettatore comprende aspetti impensati dell’esistenza.
Il progetto There You Are esplora la dimensione dello Spazio Ravà per ridisegnarne i dettagli visibili e invisibili che compongono l’interno espositivo nel contesto del corpo e del suo rapporto con lo spazio vitale.
Seguendo la geometria delle stanze, i mobili montati lungo le pareti, così come i dettagli architettonici, Michail Michailov conquista gli spazi liberi sotto e tra di essi.
Egli crea un ambiente minimalista e assurdo in cui si dipana la narrazione.
I corpi bianchi geometrici inclusi nella mostra, simili a piedistalli da museo su cui sono
agganciati spazzole, manici di scopa e pezzi di aspirapolveri mantengono lo spazio di There You Are in una tensione continua di presenza e assenza.
La sporcizia virtuosamente dipinta e trasformata in un’opera d’arte e le sculture surrealistiche costruiscono la ricerca metaforica incessante del senso del trascorrere della quotidianità.
Al centro del progetto There You Are i disegni della serie Dust to Dust catturano magistralmente i rifiuti microscopici dell’esistenza umana.
Unitamente ai bizzarri strumenti di pulizia e alle infinite azioni cicliche racchiuse nella serie video Just Keep on Going, la mostra descrive metaforicamente la sofferta ricerca di significato nella dinamica quotidiana.
La finestra del Padiglione è oscurata dalla struttura Headspacing: lo sguardo rivolto all’interno isola la testa dell’osservatore, i cui sensi si immergono in un ambiente laboratoriale incentrato sulla profonda natura della percezione liberata dalle parole.