Il Padiglione nazionale dell’Azerbaigian alla Biennale 2022 è ospitato in spazi delle Procuratorie vecchie e si presenta con una mostra collettiva curata da Emin Mammadov, consigliere artistico della Fondazione Heydar Aliyev, incaricata di realizzare il progetto della partecipazione dell’Azerbaigian alla manifestazione.
Il curatore ha chiamato sette artiste azerbaigiane contemporanee a realizzare la mostra Born to love, interpretando, ognuna alla propria maniera, fenomeno della Coscienza Infinita dell’Universo.
Zhuk (Baku 1992), si presenta con un’istallazione in cui ‘elemento acqua è usato come l’ambiente che è alla base della nascita dell’umanità, a partire dal grembo della madre.
Nata nel 1984 a Baku Infinity propone l’opera All is Sacred che esprime il bisogno di essere un tutt’uno con l’essenza della natura e del mondo in cui viviamo.
Ramina Saadatkhan (Baku 1977) riunisce diverse estetiche e stili e combina tecniche di collage pop-art con elementi di espressionismo astratto rivelando l’Energia del Caos.
Fidan Kim (Novruzova) è nata a Baku nel 1977 vive e lavora oggi a San Francisco negli Usa.
Nel suo progetto Totem, l’artista riflette l’evoluzione dell’umanità, il rapporto dell’uomo con gli animali e il principio fondamentale della vita, che è la sopravvivenza del più forte.
Fidan Akhundova è nata a Baku nel 1989 e oggi vive e lavora a Berlino.
La sua scultura Saltation riflette le diverse fasi della vita della donna e il suo viaggio che è pieno di dubbi e difficoltà, ma è un viaggio più consapevole e più libero.
Sabiha Khankishiyeva (Baku 1990) con il suo progetto Dragon si ispira al fenomeno definito dalla scienza “geometria frattale” per ricordare che tutto ciò che ci circonda, dal nostro ambiente alle più piccole cellule del nostro corpo, è composto da una moltitudine di elementi che si replicano.
Agdes Baghirzade (Baku 1975) con l’opera The other side of me incapsula vignette della nostra esperienza transitoria quotidiana. cerca di portarci più vicino alla perfezione divina.