L’Albania sarà rappresentata alla Biennale da un artista non vivente.
Lumturi Blloshmi (1944- 2020) è infatti morto per complicazioni legate al Covid, e tuttavia il Padiglione albanese del 2022 ha mantenuto il progetto espositivo per rendere omaggio ad un artista importante per la storia dell’arte contemporanea del suo Paese.
Si tratta pertanto di una mostra postuma che presenta una dozzina di pezzi che coprono l’arco intero della ricerca e dell’opera dell’artista.
Secondo la curatrice Blloshmi è stata “una delle prime artiste albanesi [ad] aver incorporato la performance nel suo lavoro“.
Lumturi Blloshmi, da decenni ormai, era un universo in continua trasformazione, e le sue opere, sempre quasi in serie, sono un potente vortice d’energia; che siano esse pitture realizzate en plein air, composizioni simboliche, fotografie, collage o performance.
Il pensiero che prende forma in un’opera di Blloshmi si trova sempre oltre i confini della realtà, anche quando l’ispirazione arriva da un momento di banale quotidianità.
In questa costante metamorfosi del suo sviluppo artistico e alla continua ricerca di sé in relazione alle dimensioni dell’arte nel tempo, l’artista è diventata quasi, anche senza quel solito mito richiesto dallo stesso sistema dell’arte contemporanea, un mezzo con una posizione metafisica molto chiara dentro e fuori dal sistema.