Galerie Myrtis è una galleria specializzata nell’arte americana del ventesimo e ventunesimo secolo con un focus sul lavoro creato da artisti afroamericani.
La galleria ha aperto le sue porte nel 2006 promuove gli artisti che meritano un riconoscimento per i loro contributi nel ritrarre artisticamente paesaggi culturali, sociali, storici e politici dei paesi americani.
Attenzione particolare la galleria rivolge ai movimenti artistici che hanno aperto la strada alla libertà di espressione artistica.
In questa sua politica culturale Myrtis ha colto l’occasione della visibilità internazionale di Venezia durante l’Esposizione internazionale d’arte per promuovere il Movimento Afro-Futurist, attraverso una mostra collettiva di suoi rappresentanti in uno storico palazzo veneziano, Palazzo Bembo affacciato sul Canal Grande.
Il termine “Afrofuturismo” è stato coniato dall’autore, docente e critico culturale americano Mark Dery nel 1993.
Ma il concetto è stato concepito nella cosmologia e nell’ideologia dell’Africa antica, trasportato nelle anime degli schiavi, nato nell’esperienza della diaspora africana, e conservato attraverso la memoria atavica.
Dery si è chiesto: “Può una comunità il cui passato è stato deliberatamente cancellato e le cui energie sono state successivamente consumate dalla ricerca di tracce leggibili della sua storia, immaginare possibili futuri?”
In mostra a palazzo Bembo è possibile confrontarsi con le opere di artisti neri che guardano al futuro, non solo per rivendicare il loro diritto di raccontare le proprie storie, ma anche per criticare quanti, europei o americani, anche lontani dalla storia dei neri, che pretendono di essere gli unici interpreti di vite nere e futuro nero.
Blackness e le possibilità del suo futuro sono gli impulsi che guidano l’immaginazione degli artisti afroamericani che traggono ispirazione dall’afro-futurismo, dall’esistenzialismo nero, dalla spiritualità e dal pensiero futurista per costruire un universo nero di domani.
Le immagini radicate nelle sfumature dell’esperienza nera offrono contro-narrazioni che confrontano le caratterizzazioni romanzate degli afroamericani e dell’alterità culturale e offrono, al loro posto, l’essenza dell’umanità nera.
Gli artisti in mostra a palazzo Bembo utilizzano dipinti, stampe, sculture, video e fotografie per rivendicare e immaginare un mondo privo di disuguaglianze economiche e sociali, libero da pandemie e da supremazia bianca.
Nella pagina del sito della galleria Myrtis sono presentati i profili dei singoli artisti: