Angels Listening è composta da sette angeli, sculture di grandi dimensioni fuse in bronzo bianco, resi muti da nastro adesivo posizionato sulla loro bocca.
Sono opera dell’artista Rachel Lee Hovnanian
Nata a Parkersburg, West Virginia, e cresciuta a Houston, Texas, Rachel Lee Hovnanian è un’artista che vive e lavora a New York e Miami la cui pratica multidisciplinare esplora le complessità del femminismo moderno, gli ideali riguardanti la perfezione fisica e gli effetti psicologici dei nuovi media e della tecnologia.
Conosciuta anche in Italia dove ha vissuto e lavorato per diversi mesi ogni anno negli ultimi dieci anni.
L’artista stessa racconta il senso della sua istallazione:
«Angels Listening mette in mostra sette angeli, come sette sono i giorni nella settimana, sette le bande di frequenza e colori che creano lo spettro visibile e sette le unità di misura fondamentali.
Ci sono sette stelle che formano le costellazioni dell’Orsa Maggiore e dell’Orsa Minore, sette virtù celesti e note musicali e sette peccati capitali.
Sette è il numero delle colline che compongono Roma, il nucleo della cultura occidentale, e sette è il numero buddista della completezza.
I sette angeli sono stati silenziati creando di proposito le figure cherubiche con due pezzi di nastro adesivo scolpiti in bronzo sulle loro bocche, rappresentando la soppressione della verità e offrendo una riflessione sul ruolo dell’arte in questa congiuntura storica e sociale senza precedenti.
L’evento espositivo prevede anche una componente performativa da parte del pubblico.
Lo spettatore è infatti è invitato a a scrivere su un nastro i suoi pensieri più intimi, siano essi repressi per paura del giudizio altrui o per pura incapacità di esprimerli.
In un atto performativo di sollievo emotivo attraverso la catarsi, il visitatore deporrà i nastri in una scatola mentre suonerà una campana del risveglio che simboleggia il ruolo degli angeli come muti ascoltatori.
Alla fine di ogni giornata, i messaggi verranno estratti dagli schemi e raccolti come un flusso di coscienza collettivo su stuoie simili a tappeti da preghiera, sparse nel giardino dello spazio espositivo, stimolando l’interpretazione personale del pubblico..
La mostra viene presentata alla Biblioteca Zenobiana del Temanza e nel suo giardino a Dorsoduro, storico edificio veneziano del XVIII secolo, che dal 1991 è sede del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena