- Sede: Giardini
- Commissari: Maurizio Carlin
- Curatori: Giovanna Zabotti
- Autore: Michele Lucchi, Emilio Casalin, Marina e Susanna Sent, vincitori del concorso del comune di Venezia “Artefici del nostro tempo”
Il Padiglione Venezia della Biennale non è propriamente un Padiglione nazionale, ma è strutturato storicamente come gli altri padiglioni presenti nello spazio dei Giardini, in una posizione centrale nell’area dei giardini separata dal canale.
Il Padiglione declina il tema proposto dal Direttore della Biennale Architettura 2021 come vivremo insieme, attraverso un percorso battezzato Sapere come usare il Sapere.
Tre stanze, l’educazione come filo conduttore e l’attenzione rivolta all’ideale di una vita in cui l’armonia vede l’uomo immerso nella natura che lo circonda.
La prima stanza, quella principale a cui si accede dal portone centrale del padiglione, è stata affidata all’architetto Michele Lucchi, che propone le sue Education stations.
Esse rappresentano i luoghi in cui fermarsi per decidere la direzione da prendere, i punti in cui capire come utilizzare il sapere appreso a scuola e come orientarsi nella contemporaneità.
Le stazioni come spazi ove la qualità dell’architettura aiuta a comprendere meglio e ammirare quello che ci sta attorno.
Segue poi l’installazione Economia della bellezza proposta dal giornalista Emilio Casalin che invita a riflettere sull’importanza della gestione della complessità attraverso l’armonia.
Le opere di Marina e Susanna Sent rendono visibile e materiale il concetto.
La terza sala è riservata ai giovani artisti vincitori della seconda edizione del concorso
“Artefici del nostro tempo” indetto dal Comune di Venezia e rivolto a design del vetro, fotografia, fumetto, pittura, poesia visiva, videoclip musicali e street art.
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