- Sede: Giardini
- Commissari: Michael Gov, Arad Turgeman
- Curatori: Dan Hasson, Iddo Ginat, Rachel Gottesman, Yonatan Cohen, Tamar Novick
- Espositori: Dan Hasson, Iddo Ginat, Rachel Gottesman, Yonatan Cohen, Tamar Novick, Netta Laufer, Shadi Habib Allah, Daniel Meir, Apollo Legisamo, Adam Havkin Il Padiglione.
In Biennale Sneak Peek del sito Ufficiale della Biennale le due immagini che presentano il Padiglione sono:
Immagine 1 – Come vivremo insieme?
La mostra Land Of Milk And Honey esamina le relazioni reciproche tra uomini e animali e i cambiamenti ambientali di vasta portata vissuti in Palestina-Israele durante il ventesimo secolo.
Attraverso iniziative in agronomia, ingegneria, architettura e legislazione, la frase Land Of Milk And Honey si è trasformata da una promessa religiosa a un piano d’azione.
L’ambiente è stato rimodellato dall’urbanizzazione, dai progetti infrastrutturali, dall’agricoltura meccanizzata, dall’imboschimento intensivo e dalla manipolazione degli animali. corpi in macchine per la produzione di alimenti.
La preferenza per la resa e la trasformazione del terreno è avvenuta a costo di danni irreparabili agli habitat naturali, alla fauna e alla flora locali, nonché allo sconvolgimento del modo di vivere umano.
La nostra mostra zoocentrica offre uno sguardo sobrio su una terra radicalmente trasformata dai poteri combinati di ideologia e tecnologia.
Sottolinea la necessità di stabilire un nuovo contratto tra uomo, animali e ambiente, affrontando così il tema chiave della Biennale Architettura 2021: How will we convivere?
Immagine 2 – Anteprima del progetto
La mostra Land Of Milk And Honey esamina le relazioni reciproche tra uomo, animale e ambiente. I nostri protagonisti sono gli animali, sia selvatici che addomesticati.
La storia dell’industria lattiero-casearia, ad esempio, dimostra i modi in cui la bioingegneria degli animali e dei loro spazi vitali era servita all’impresa di costruire la pienezza in Palestina-Israele – la realizzazione letterale della promessa biblica di una terra dove scorre latte e miele.
L’incrocio di vacche mediorientali con tori europei ha acquisito importanza nella prima metà del 20 ° secolo.
Questa cosiddetta “vacca ebraica” è emersa come simbolo di abbondanza e successo nell’insediamento delle terre d’Oriente.
Foto: Stavit, una mucca del Kibbutz Kfar Giladi, “Campione dei Campioni” nella produzione di latte, 1950. Per gentile concessione degli archivi Kibbutz Kfar Gilad